Il governo norvegese perde un altro ministro: a rassegnare le dimissioni è Ketil Solvik-Olsen, titolare dei Trasporti ed esponente del Partito del partito del Progresso (una formazione anti-migranti), che lascia l’incarico per consentire al moglie di portare avanti la sua carriera di medico. «È stato stupendo essere ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, lo avrei fatto per tutta la vita, ma sono arrivato ad un crocevia. Ora tocca a mia moglie realizzare il suo sogno. È un accordo concluso tra di noi anni fa» ha detto Solvik-Olsen, spiegando in televisione la sua decisione.

La moglie dell’ormai ex ministro, Tone Solvik-Olsen, ha accettato un incaricato annuale come medico in un ospedale per bambini negli Stati-Uniti. La rinuncia alla poltrona ministeriale da parte di Solvik-Olsen è stata accolta come un «gesto esemplare per la parità tra uomini e donne», rilanciata e commentata positivamente da migliaia di utenti sui social, che l’hanno definito «un esempio fantastico».

Il 13 agosto, sempre per amore, seppur in condizioni ben diverse, è stato costretto a rassegnare le dimissioni l’ex ministro della Pesca Per Sandberg (che ha rinunciato anche alla vice presidenza del partito del Progresso). Sandberg aveva infranto le regole di sicurezza durante un viaggio privato con un’ex miss Iran di cui si è innamorato. A luglio era in viaggio con la sua compagna - la 28enne Bahareh Letnes - rifugiata in Norvegia, aveva portato con sé il cellulare di lavoro senza avvisare prima gli uffici del premier.

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I media norvegesi riferiscono delle imminenti dimissioni di un terzo ministro, quello del Petrolio e dell’Energia, Terje Sviknes, anche lui esponente del partito del Progresso: intende dedicarsi a responsabilità politiche locali. Gli uffici del primo ministro confermano un rimpasto di governo, che potrebbe essere annunciato nelle prossime ore.

Il partito del Progresso governa dal 2013 con i conservatori del premier, Erna Solderg, all’interno di una coalizione allargata al piccolo Partito liberale di centro-destra. Le tre formazioni politiche al potere sono guidate da donne. Secondo l’ultimo rapporto del Forum economico mondiale sulla parità di genere, la Norvegia è al secondo posto dietro l’Islanda.

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