In Europa è poco conosciuta, ma Mahindra è una delle industrie automobilistiche più importanti in India ed è un'azienda che si sta espandendo anche oltre i confini nazionali, come dimostrano l'ingresso nella Classe Moto3 del Motomondiale e la partecipazione alla Formula E. Nelle ultime settimane la multinazionale indiana è stata al centro della scena per una disputa con FCA e in particolare con il marchio Jeep. Il motivo della contesa è la Mahindra Roxor, una fuoristrada che viene venduta in kit di montaggio negli Stati Uniti e che non è omologata per l'utilizzo sulle strade pubbliche. Quest'ultima caratteristica è un problema relativo negli USA dove ci sono ranch sterminati e parchi di proprietà privata, dove di fatto può circolare qualsiasi tipo di veicolo.

E i pregi della Roxor non sono da poco, visto che costa solo 14.999 dollari (quasi la metà della nuova Wrangler negli Usa) e che ha una meccanica affidabile e robusta (il telaio è a longheroni), basata su un 2.5 turbodiesel da 62 CV e 195 Nm. Numeri più che sufficienti visto che l'auto è lunga solo 3,76 metri e poco importa se la mancata omologazione le impone una velocità massima di 72 km/h. Per quel genere di utilizzi è più che sufficiente. L'unico problema della offroad firmata Mahindra è che la sua linea è praticamente uguale a quella della Jeep Willys, cioè la capostipite del marchio americano, quella su cui viaggiava l'esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il giudizio estetico lo lasciamo a voi, però sappiate che in FCA North America non l'hanno presa bene e hanno presentato un richiamo formale alla U.S. International Trade Commission per impedirne la vendita sul territorio americano. La motivazione è semplice: “le forme squadrate della carrozzeria con lati verticali e coda che termina alla stessa altezza del cofano anteriore sono una copia quasi identica dell'iconico design Jeep”. Una violazione di proprietà intellettuale bella e buona, dunque, ma c'è dell'altro. La Mahindra, infatti, ha aperto da poco più di un anno un nuovo quartier generale nel Michigan, mettendo sul piatto 600 milioni di dollari per produrre la Roxor e assumere, entro il 2020, quasi 700 persone.

Peccato che il Michigan sia uno dei luoghi sacri dell'industria automobilistica americana e FCA lo ha fatto notare nella sua denuncia presentata all'inizio del mese “Mahindra ha una notevole capacità produttiva a cui si unisce la dimostrata intenzione di penetrare nel mercato degli Stati Uniti e danneggiare la buona volontà e gli affari di FCA”. Ovviamente la replica degli indiani non si è fatta attendere ed è stata affidata a un procedimento depositato nel Tribunale del Michigan. La richiesta è quella rispettare l'accordo del 2009 - stipulato da Mike Manley, attuale ad di FCA - che però si limitava a impedire a Mahindra l'uso della tradizionale calandra a sette feritoie verticali tipica di Jeep. In effetti la Roxor ha una calandra diversa, ma tutto il resto è molto simile.

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