Ci vogliono tante maiuscole per annunciare l’autonomia, anzi «l’Autonomia». Perché il momento è solenne, assicura il sindaco Luigi De Magistris, che infatti sceglie Facebook per annunciare che «è venuto il momento di accelerare sull’autonomia della Città di Napoli». La città è «ribelle al Sistema», anche se «ubbidiente ai valori costituzionali». Nel mirino c’è il «Governo ad evidente trazione anti-meridionale».

E allora basta «discriminazioni», Napoli, avverte il sindaco, vuole «scrivere la storia» - anzi «la Storia» - e dotarsi addirittura di una «moneta aggiuntiva all’euro (questo, invece, minuscolo, ndr)».

E pazienza se per farlo De Magistris rischia di sembrare un po’ una caricatura di Umberto Bossi, che nei primi anni ‘90 arrivò pure lui a far battere moneta, ovviamente «la Lega»: valore mille lire, anche se produrla ne costava 1.200.

Non sappiamo quanto costerà la moneta di Napoli, nè come si chiamerà (magari «Partenope», ma Massimo Troisi obietterebbe che è troppo lungo). La «rivoluzione» non ha prezzo, a «Napoli Città Autonoma» si vive il «ritorno ad un’aria sempre più da Città Capitale». E, con un’aria così, farsi una moneta propria è il minimo. Anche perché, «Autonomia è potenza», conclude il sindaco. Pardon, il Sindaco.

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