Dopo giorni di silenzio, Mark Heller, il nuovo legale di Asia Argento, ha rilasciato un lungo comunicato in cui torna ad affrontare le accuse di molestie che sono state mosse contro l’attrice e regista italiana, e prova a fare chiarezza su alcuni punti.

«La mia cliente – scrive – è stata una delle pioniere del movimento #MeToo, e il suo coraggio nell’opporsi ad Harvey Weinstein, che ha accusato di stupro, ha ispirato molte altre donne ad uscire dall’ombra e a dare voce con coraggio alle loro terribili esperienze».

Il movimento #MeToo, continua Heller, in questi mesi si è evoluto diventando una filosofia globale, che ha accolto e dato forza a tantissime vittime. Ora è il momento di un nuovo corso, di una – la chiama Heller – «fase due».

«Asia – scrive l’avvocato – crede che tutte le vittime, che abbiano o meno condotto una vita immacolata, dovrebbero avere il coraggio di farsi avanti e di non temere che l’abuso che denunciano venga distorto da dinamiche discutibili appartenenti al loro passato. Venendo a mancare questo, molti predatori sessuali eviterebbero di essere perseguiti perché le loro vittime avrebbero troppa paura di denunciare. […] Una vittima che abbia dei trascorsi discutibili dovrà comunque avere il coraggio e la possibilità di venire avanti».

È inoltre importante, specifica sempre Heller, fare attenzione a divulgare notizie incomplete o che possano danneggiare l’immagine e la credibilità delle persone. «Nel suo caso – dice –, anche se l’articolo pubblicato dal New York Times il 20 agosto suggeriva che avesse abusato sessualmente di Jimmy Bennett, Asia non lo ha mai avvicinato. E infatti, come ha affermato nella sua risposta al quotidiano, riguardo ai loro trascorsi, ha precisato che: “Non ho mai avuto alcuna relazione sessuale con Bennett” […] Il suo rapporto con Bennett non è mai stato di natura sessuale, si è trattato piuttosto di un’amicizia a distanza durata molti anni. Come rivelano i messaggi pubblicati da TMZ, Asia ha dichiarato che: “Il ragazzino arrapato mi è saltato addosso... ho fatto sesso con lui, ma è stato strano”». Ha poi continuato raccontando che «si è sentita “congelata” quando lui era sopra di lei e che le diceva di aver avuto fantasie sessuali su di lei fin da quando aveva 12 anni. A quel tempo, Asia decise di non denunciare Bennett per averla attaccata sessualmente».

L’accordo economico tra Asia Argento e Jimmy Bennett, dice Heller, sarebbe stato voluto da Anthony Bourdain, e sarebbe stato pagato proprio dal famoso cuoco. Secondo l’avvocato dell’Argento, Bennett avrebbe provato ad approfittare della posizione in cui sia l’Argento che Bourdain si sono trovati l’anno scorso minacciandoli di esporli e di far perdere loro qualunque credibilità come rappresentanti di spicco del movimento #MeToo.

«Bourdain – scrive Heller – decise di proteggere la reputazione di entrambi pagando Bennett […]. Asia era totalmente contraria a questo tipo di approccio perché non aveva fatto niente di sbagliato e soprattutto perché quello che era successo era stato cercato e voluto dallo stesso Bennett contro la sua volontà».

Ora che però Bourdain è morto, Asia impedirà che il resto dei 380.000 dollari pattuiti (e di cui, dice Heller, sono già stati versati 250.000) venga pagata, e questo nonostante abbia la consapevolezza che Bennett potrebbe cercare di minacciarla nuovamente, di denunciarla e di screditarla ancora una volta davanti all’opinione pubblica.

Chiunque, ora, deve avere la possibilità di farsi avanti e di raccontare la sua storia a prescindere dal suo passato. Lo stesso Bennett, dice Heller, è stato denunciato presso il dipartimento di polizia di Los Angeles con l’accusa di aver fatto «“sesso con un minorenne”, di “stalking” e di “pedopornografia” e di “sfruttamento minorile”». Ma anche lui ha diritto di denunciare Asia Argento.

«Asia – continua il comunicato – non ha intenzione di perseguire Bennett per la sua condotta e riconosce che il suo passato sfortunato, la sua carriera di attore in stallo, e una causa contro i suoi stessi genitori per una presunta appropriazione indebita di più di un milione e mezzo di dollari dal suo conto potrebbero spiegare la sua disperazione nel cercare di ottenere soldi da Asia e da Bourdain […]». La speranza, conclude Heller, è che i fatti vengano accertati e che anche davanti all’opinione pubblica l’immagine dell’Argento, come attrice, musicista e regista, venga riabilitata.

I commenti dei lettori