«Come ministro degli Esteri tedesco dico con profondo dolore e grande vergogna che mi inchino davanti alle vittime e ai loro familiari». Così, intervenendo alla 74esima commemorazione degli eccidi del 1944, il ministro degli Esteri della Germania, Heiko Maas. «Non è scontato che un ministro degli Esteri tedesco possa essere qui dove i miei connazionali hanno portato morte», ha aggiunto.

«Il massacro di Marzabotto è considerato il peggior crimine di guerra sul suolo italiano. Wehrmacht e SS uccisero oltre 770 persone, tra cui oltre 200 bambini», ha riportato il ministro in un tweet dopo averlo dichiarato durante il suo discorso alla cerimonia. «Mi riempie di dolore e di vergogna. Mai più fascismo», ha aggiunto.

I ministri degli esteri di Italia e Germania, Enzo Moavero e Heiko Mass si sono trovati a Marzabotto, cittadina dell’Appenino Bolognese, per ricordare e commemorare le vittime dei massacri avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di una commemorazione storica: è la prima volta, infatti, che i ministri degli Esteri dei due Paesi partecipano alla cerimonia.

«Ci sono dei fantasmi che possono risvegliarsi, non sono chiusi sui libri di storia: sentimenti di xenofobia, rivalità, dispute sono pericolosi perché possono risvegliare fantasmi che vorremmo chiudere nei libri della storia» ha affermato Moavero. «Ci sono state 770 persone uccise - ha sottolineato il collega tedesco Maas -. Si tratta di crimini commessi da tedeschi che ancora oggi ci lasciano senza fiato per la loro efferatezza e crudeltà: 770 persone uccise che non dimenticheremo mai. Se i populisti predicano nazionalismo, noi vogliamo adoperarci per una maggiore libertà, maggiore rispetto, maggiore amicizia italo-tedesca. Odio e razzismo non devono mai prevalere nella nostra società - ha proseguito - sono profondamente grato a italiani e italiani, vogliamo lavorare tutti i giorni insieme a voi per preservare questo patrimonio comune, pace, fiducia, partenariato».

«Essere qui insieme vuol dire, Italia e Germania insieme, mano nella mano, per portare avanti il disegno dell’Unione Europea» ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano. Essere a Marzabotto, ha proseguito, mostra «non solo la volontà di ricordare quanto accaduto ma anche di far vedere quanto si è saputo costruire in questi anni» con la nascita «della Comunità Europea e poi la Ue. È stata portata pace, amicizia e collaborazione tra popoli europei: la pace oggi sembra ovvia e scontata - ha concluso - ma non dobbiamo dimenticare che le generazioni che ci hanno preceduto davano per scontato ci potesse essere un conflitto e una guerra».

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