Il libro è una finestra aperta sul Novecento. La narrazione dell'incontro - nato per un’operazione editoriale, nell'agosto del 1968 a Istanbul - tra il patriarca Athenagoras e l'intellettuale francese Olivier Clément convertitosi all'ortodossia, è occasione per comprendere tanta storia del XX secolo. Sono pagine intense e ricche, che descrivono i mondi da cui provengono i due protagonisti: la Parigi degli anni Sessanta e il '68 vengono raccontati con passione e curiosità attraverso un taglio personale di Riccardi che aiuta da una parte a comprendere la vicenda intellettuale ed umana di Clément, dall’altra ad immergersi nel grande Oriente con le parole e le riflessioni del patriarca Athenagoras sul mondo e sulla Chiesa.

Il libro contiene anche una sintesi efficace dei problemi e, più in generale, della vita complessa dei cristiani d'Oriente in uno dei passaggi storici più difficili, quello tra il vecchio mondo ottomano e la nuova Turchia. È una generazione che, chiamata ad affrontare la difficile transizione della fine degli imperi, si trova davanti ad un mondo nuovo, condizionato dalla sfida che i nazionalismi lanciano ad una visione universale che affonda le sue radici nelle origini e nella storia del cristianesimo.

Da questo intreccio sgorgano un messaggio di umanesimo spirituale e tante domande: quale futuro per il cristianesimo e, in particolare, per i cristiani d'Oriente alle prese con l'Islam? Stupisce, in quei tempi che appaiono lontani, dentro il mondo, ingessato in due blocchi, della guerra fredda, la percezione dell'aurora di un mondo globale. Alla quale Riccardi aggiunge una chiave di lettura personale, legata all’esperienza che fece in quegli anni, collegata anche alla nascita della Comunità di Sant’Egidio: «Per me scrivere questo libro è stato immergermi in una vicenda personalmente rilevante. La mia esistenza di giovane (allora) e di credente è passata attraverso il '68, le sue discussioni e le sue crisi. Nel clima del Vaticano II ho sentito come il cristianesimo dovesse rivolgersi di più ad Oriente». 

Ma forse è proprio oggi che si comprendono meglio le idee e le indicazioni espresse dai due protagonisti di quel colloquio del 1968. Lo fa emergere questo libro che, alla fine, si rivela uno strumento utile anche a decifrare l’attuale complessa globalizzazione.

* Comunità di Sant'Egidio

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