Sembrava tutto fatto già alle 11 di ieri mattina, quando il via vai a Palazzo indicava gli accordi per una mozione di sfiducia alla presidente Nicoletta Spelgatti. Lei stessa, nell’incontro sulla «Batailles des modzon», ha dato l’addio al governo: «Mi dispiace che in questi tre mesi io non sia riuscita a venire alle vostre manifestazioni, a partecipare, a stare in mezzo alla gente. Sono stati tre mesi di difficoltà spaventose. Essere una minoranza in una maggioranza non permette nemmeno di uscire dal palazzo e di stare a contatto con la gente. Ma finalmente si può andare avanti, tornare a occuparsi della cose serie. La nostra cultura, le nostre tradizioni».

In realtà i diciotto per rimpiazzare la maggioranza guidata da Spelgatti non ci sono ancora. Proprio sul nome del presidente non c’è accordo. E sempre ieri nella giunta rinviata dal mattino al pomeriggio un altro annuncio è svanito: niente delibera di sfiducia all’amministratore unico Giulio Di Matteo che sembrava imminente. Unica certezza: crisi politica e Casinò sono indissolubili.

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