Il Papa e il presidente del Cile hanno parlato della «dolorosa piaga degli abusi contro i minori», nel corso di un’udienza concessa da Francesco a Sebastian Pinera, occasione per ribadire «l’impegno di tutti alla collaborazione per combattere e prevenire il perpetrarsi di tali crimini e il loro occultamento».

La crisi degli abusi sta scuotendo da mesi la Chiesa cilena, e proprio oggi il Vaticano ha reso noto che il Papa ha disposto la dimissione dallo stato clericale di un arcivescovo e un vescovo in pensione.

Nel corso dei «cordiali colloqui» che Pinera ha avuto col Papa, e successivamente con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato dal «ministro degli Esteri» vaticano monsignor Paul Richard Gallagher, si legge in una nota diramata a conclusione dell’udienza dalla Santa Sede, «è stato espresso compiacimento per i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e il Cile. Successivamente ci si è soffermati sulla situazione del Paese, con particolare riferimento alla difesa della vita e alla dolorosa piaga degli abusi contro i minori, ribadendo l’impegno di tutti alla collaborazione per combattere e prevenire il perpetrarsi di tali crimini e il loro occultamento. Nel prosieguo della conversazione sono stati affrontati altresì temi di comune interesse in ambito internazionale e regionale, soprattutto in riferimento all’accoglienza dei migranti».

La riunione con il Papa è stata «molto buona, molto vicina e molto franca», ha riferito Pinera in una breve dichiarazione alla stampa in piazza San Pietro, «abbiamo affrontato molti temi che interessano tutti gli uomini e tutte le donne di buona volontà» a partire dalla «situazione difficile che vive la Chiesa in Cile: condividiamo la speranza che la Chiesa viva una vera rinascita e recuperi l’affetto e la vicinanza al popolo di Dio e possa continuare a svolgere l’importante ruolo che ha svolto nel nostro paese». Il Capo di Stato cileno ha proseguito dicendo che si è poi passati alla «situazione dell’America latina» e che «il Papa è molto preoccupato sulla questione delle migrazioni, ha scritto un documento che parla di accogliere, proteggere e integrare i migranti, ed è molto ben informato sulla politica del Cile in questa materia», per esempio del «visto per il ricongiungimento familiare». Francesco, ha detto ancora Pinera, è inoltre «preoccupato, come lo siamo tutti, della situazione in Venezuela, in Nicaragua e in altri paesi del nostro continente. Abbiamo parlato anche delle sfide, delle minacce e dei rischi e delle opportunità del futuro – ha proseguito – e il Papa era molto informato sull’impegno del Cile in materia di protezione dell'ambiente e di contrasto al riscaldamento globale e al cambiamento climatico», ha detto Pinera che ha sottolineato l’importanza che egli attribuisce all’enciclica «Laudato si’» del Papa. «Abbiamo anche ricordato Bernardino Pinera, il vescovo più anziano, l’unico ancora vivo che ha partecipato al Concilio Vaticano II», ha detto il Presidente cileno, che al Papa, alla fine, ha chiesto la «benedizione per agire con saggezza, coraggio e prudenza, e lui molto generosamente mi ha dato la benedizione e mi ha dato consigli che saranno molto utili». 

La visita di Pinera cade pochi giorni dopo la sentenza della Corte di Giustizia internazionale che ha respinto la richiesta della Bolivia di un accesso al mare attraverso il territorio cileno, accesso sul quale in passato il Papa aveva invitato i due paesi al dialogo. Con Parolin, ha riferito il Capo di Stato cileno, si è parlato della «situazione con la Bolivia», occasione per Pinera di «spiegare qual è la nostra posizione permanente di buona volontà e disposizione al dialogo, ma anche di rispetto del diritto nazionale, della storia, dei trattati e della nostra sovranità, che il Cile ha sempre ha avuto».

Il colloquio a porte chiuse tra il Papa e Pinera è durato poco più di mezz’ora. Il Papa ha donato al presidente una scultura rappresentante un ulivo come simbolo della pace e, secondo quanto riferito dai presenti, ha detto: «Che il suo sia un governo di pace». «La pace è il cammino», ha risposto il Presidente cileno.

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