Alla vigilia della canonizzazione di Paolo VI, il cardinale Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban (Sud Africa), ha ricordato l’impulso dato da Papa Montini alla Chiesa africana, nel corso del briefing quotidiano sul Sinodo sui giovani in corso in Vaticano (3 - 28 ottobre).

«Gli sviluppi avvenuti in Africa a mio avviso vanno portati alla Chiesa universale», ha detto il porporato, che ha ricordato come l’anno prossimo si celebri «la nascita delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar, Secam, che nacque per impulso di Paolo VI quando visitò l’Uganda nel ’68, subito dopo il Concilio. Questo è quello che vorremo fare: attraverso il Secam e altri strumenti, assicurarci che la nostra storia sia raccontata in modo più completo possibile». 

Secondo il cardinale francescano, è necessario superare una visione eurocentrica del Sinodo. In particolare vanno colmate alcune lacune emerse sinora: «Innanzitutto si è parlato di disoccupazione, povertà e migrazione come se questi fenomeni avessero un posto in Europa più che in Africa, ma in Africa c’è sfruttamento delle foreste e delle risorse naturali, degrado ambientale, la terra sta diventando infertile e le persone migrano per questo motivo, così che l’Africa perde alcune delle sue persone più dotate». 

In secondo luogo, «le famiglie disperate mettono i bambini a lavorare e un’intera generazione è persa». Infine, «c’è cattiva governance di molti dei nostri governi, e in tal modo il ciclo della corruzione e dello sfruttamento continua». Fox Napier ha concluso auspicando che «il documento finale rifletta questi temi».

Il porporato - che ha recentemente difeso il Papa da alcuni attacchi - è tornato ai giorni delle congregazioni generali che hanno preceduto il Conclave che elesse Jorge Mario Bergoglio nel 2013, per spiegare che nei dibattiti pre-Conclave «ci furono discussioni che indicarono in modo molto forte che il prossimo Papa dovesse avere il mandato di rinnovare la Chiesa e riformare la Chiesa. Ci esprimemmo su aree piuttosto specifiche da rinnovare. Io, che da tempo sono nel Consiglio per l’Economia, posso dire che in passato si parlava di bilanci mai presentati, non c’era accountabiltyauditing, ora, quattro anni dopo, abbiamo la maggior parte dei dicasteri che prepara il budget, c’è un enorme avanzamento, grazie al Papa, e forse il pubblico non lo vede ma dovrebbe saperlo e giudicare di conseguenza». 

Tra i temi emersi nel corso del briefing, anche quello degli abusi sessuali sui minori. Il cardinale Juan José Omella Omella, arcivescovo di Barcelona, ha detto che «è una benedizione il modo in cui Papa Francesco sta affrontando lo scandalo: il suo impegno a debellare questa piaga e la sua attenzione a stare vicino alle vittime è di grande importanza». Per Fox Napier, «prevenire è l’ambito che dobbiamo sottolineare di più. Certamente sui casi avvenuti cerchiamo di fornire una risposta e sostegno alle vittime, ma più sforzo deve essere fatto affinché questi crimini non si ripetano e la protezione dei bambini sia assicurata».

Omella, che ha parlato di un’assemblea vivace, con giovani allegri e rumorosi che intervengono, in cui «a volte non ci capiamo moltissimo per le differenze linguistiche ma abbiamo lo stesso progetto di lavoro per la Chiesa e la gioventù», ha insistito sulla credibilità personale: «I giovani dicono a volte che siamo incoerenti: per questo ammiro Papa Francesco quando parla di povertà e vive senza tante cose accessorie. La gente lo capisce e dice: quest’uomo è coerente».

Fox-Napier, da parte sua, ha ricordato una delle prime omelie del Papa: «Ha detto: il vero discepolo di Gesù cammina con Gesù, costruisce una Chiesa con il nostro lavoro e la nostra fede, responsabili l’un dell’atro, e testimonia Gesù anche a coloro che sono fuori della Chiesa. Io sono convinto che questa tripla sfida dovrebbe essere l’esito di questo Sinodo: dobbiamo reintrodurre Gesù nella nostra vita». 

Al briefing è intervenuta anche una giovane uditrice messicana, Corina Fiore Mortola Rodríguez. Vatican News riferisce che Safa, il giovane uditore iracheno che ha pronunciato un discorso molto applaudito, tornerà oggi nel suo Paese per stare vicino a sua madre molto malata, e prima di partire, Papa Francesco lo ha incontrato a Casa Santa Marta e lo ha benedetto e abbracciato.

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