«Siamo preoccupati per l’acuirsi di manifestazioni di razzismo e di intolleranza in tutta Europa e nella nostra città...». È drammatico e preoccupato l'appello che si leva con un'unica voce dalle diverse comunità religiose - ebraica, cristiana delle diverse confessioni, musulmana e buddista - di Triste. Che insieme la mattina del 16 ottobre 2018 hanno reso nota una lettera aperta alla cittadinanza e alle istituzioni. Diversi episodi recenti lasciano intravvedere il riemergere del razzismo. E in questi giorni si discute per la manifestazione proclamata da Casa Pound in città il prossimo 3 novembre, giorno della festa di san Giusto, il patrono della città.

 

«Noi, rappresentanti religiosi delle varie Comunità e fedi presenti a Trieste - si legge nella lettera - ci richiamiamo ai principi della costituzione italiana, ricordando sia i punti fondamentali della Carta di Trieste ICHD del 1998: “Rispettare la dignità umana e riconoscere ed accettare diversità etniche, culturali e religiose; combattere ogni forma di discriminazione; appoggiare ogni tentativo inteso a distribuire secondo giustizia le risorse del pianeta; operare per il mantenimento della pace condannando ogni forma di guerra, terrorismo ed ogni altra forma di aggressione e di sopruso”; sia il preambolo della Carta Europea del 2004: “Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l’Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l’Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia”».

 

I firmatari continuano: «Preoccupati per l’acuirsi di manifestazioni di razzismo e di intolleranza in tutta Europa e nella nostra città, dal fatto che sembra farsi strada una forma di assuefazione a richiami di ideologie causa, nel recente passato, di odio razziale e di discriminazione del diverso per lingua, etnia, handicap e religione, vogliamo lanciare un appello a tutti. Trieste, città dalla storia complessa e martoriata, più volte strumentalizzata in passato, è riuscita a costruire tra le sue diverse comunità, un rispetto e un dialogo basato su una “voce comune”, che afferma il diritto e la libertà di tutti quale fondamento per una società giusta ed accogliente».

 

«Siamo, inoltre, preoccupati - continuano i leader religiosi - che le giovani generazioni vengano “avvelenate” dal diffondersi di ideologie contrarie al rispetto della dignità umana, all’armonia e all’unità dei popoli, portando nella società orrore e odio. Siamo uniti nel ricordare che condividiamo e sosteniamo con fermezza tesi che si ispirino alla pace, all’uguaglianza e alla solidarietà. Esortiamo i cittadini a mandare un messaggio chiaro, affinché la nostra città, nel giorno della festa laica e religiosa di Trieste, sia risparmiata da manifestazioni di ideologie che richiamano ad un passato tragico».

 

Hanno sottoscritto la lettera il rabbino della Comunità Ebraica di Trieste Eliahu Alexander Meloni, il vescovo Giampaolo Crepaldi, l'imam Nader Akkad, il pastore della Comunità Evangelica Luterana di Confessione Augustana Aleksander Erniša, il pastore delle Comunità Evangeliche Elvetica, Metodista e Valdese Dieter Kampen, il ministro di Culto Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno Michele Gaudio, l'archimandrita Greco Ortodosso Gregorios Miliaris, il protopresbitero Serbo Ortodosso Raško Radović, il parroco della Parrocchia e Comunità Ortodossa Romena di Trieste Constantin Eusebia d. Negrea, la prasidente del Centro Dharma Buddhista Tibetano Sakya Kunga Choling monaca ani Sherab Choden (Malvina Savio), il membro Comitato Direttivo Nazionale Religioni per la Pace Italia Claudio Caramia. Si associano all'iniziativa il presidente della Comunità Ebraica di Trieste Alessandro Salonichio, il presidente della Comunità Evangelica Metodista Raul Matta, Gianfranco Hofer, della Chiesa valdese di Trieste e Dea Moscarda, del Centro Studi evangelico “Albert Schweitzer”.

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