“Azione contemplativa e contemplazione attiva: monache buddiste e cristiane in dialogo”: questo il tema della prima conferenza internazionale congiunta tra le consacrate delle due religioni che è in corso a Kaohsiung dal 13 al 20 ottobre. Come informa una nota della Sala Stampa vaticana, si tratta di una iniziativa congiunta del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, dell’Associazione delle superiore maggiori di Taiwan e del monastero buddista Fo Guang Shan, sede dei lavori e luogo in cui nel 1995 si svolse il primo colloquio formale buddista-cristiano.

Al dialogo internazionale prendono parte settanta monache buddiste e cattoliche provenienti principalmente da Taiwan, ma anche da altri Paesi come Corea del Sud, Giappone, India, Sri Lanka, Myanmar, Tailandia, Singapore, Hong Kong, Cambogia, Filippine, Brasile, Italia, Germania, Norvegia e Stati Uniti. 

In rappresentanza del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso ci sono il vescovo Miguel Ángel Ayuso Guixot, segretario del Dicastero, e monsignor Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage, sottosegretario con responsabilità per il buddismo. Padre William Skudlarek Osb, segretario generale del Monastic Interreligious Dialogue (Mid) e anche consultore del Pontificio Consiglio, guiderà una delegazione composta da quattordici donne cattoliche provenienti da Asia e Europa e dalle Americhe. Presente anche una delegazione europea del Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra, guidata dalla luterana Simone Sinn.

L’agenda di questo primo dialogo internazionale fra monache buddiste e cristiane - spiega la nota vaticana - comprende i seguenti argomenti: l’origine, l’evoluzione e la situazione attuale della vita religiosa monastica per le donne nel buddismo e nel cristianesimo; l’approccio buddista e quello cristiano alla contemplazione attiva e all’azione contemplativa; la meditazione buddista e la contemplazione cristiana; il servizio delle monache buddiste e cristiane all’umanità; le donne religiose che promuovono il “genio femminile”; la condivisione di storie di solidarietà buddista-cristiana immaginando prospettive future. 

Due gli obiettivi principali della iniziativa: promuovere il dialogo di esperienze spirituali o religiose e creare un maggiore spazio per le donne in modo da permettere loro di partecipare al dialogo interreligioso. I lavori di questi giorni sono scanditi, oltre che dalle discussioni in sessioni plenarie, anche dalle visite a luoghi sacri della regione, da conversazioni individuali e in piccoli gruppi, da testimonianze di storie di solidarietà. 

Nel suo intervento, pronunciato domenica 14 ottobre - e riportato da L’Osservatore Romano -, il vescovo Ayuso ha sottolineato in particolare la necessità di creare maggiori spazi di partecipazione femminile al dialogo interreligioso, forti dell’incoraggiamento di Papa Francesco che - ha ricordato il presule - in più di una circostanza ha sottolineato come molte donne siano ben preparate ad affrontare gli incontri di dialogo ai massimi livelli e non solo da parte cattolica. Per questo, ha aggiunto, la loro presenza è oggi più che mai necessaria.

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