Dopo aver tanto sofferto, il popolo del Vietnam si è risollevato e oggi ha la possibilità di un futuro migliore. Con queste parole Papa Francesco ha accolto Truong Hoa Binh, vice primo ministro della Repubblica Socialista del Vietnam, ricevuto questa mattina in udienza privata nel Palazzo apostolico vaticano. Accompagnato da un seguito di dieci persone, tra cui due donne, il vice premier si è intrattenuto a colloquio con il Pontefice per circa 23 minuti nella Sala della Biblioteca, alla presenza di due interpreti.

Al termine del dialogo, dopo aver presentato la delegazione vietnamita al Papa mostratosi per tutto il tempo sorridente, come riferito dai presenti, è avvenuto lo scambio dei doni. Truong - che nell’ambito del governo vietnamita si occupa tra l’altro di rapporti diplomatici - ha donato a Bergoglio una scultura dorata raffigurante un dragone, animale mitologico simbolo del popolo vietnamita e che ricorda i mille anni di quella popolazione.

Il Papa ha ricambiato con il medaglione opera di un antico artista romano, «segno della mia stima - ha detto - per il vostro popolo che ha sofferto molto, ha avuto tante tribolazioni, ma ora si risolleva e ha la possibilità di una vita migliore». Francesco ha consegnato poi al suo ospite anche il messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2018, «che ho firmato per lei questa mattina», e «alcuni dei miei scritti», ovvero l’enciclica Laudato si’ e le sortazioni Evangelii gaudium, Amoris laetitia, e Gaudete et exsultate.

Al momento dei saluti, prima di recarsi dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, Truong ha fatto riferimento col Papa ad un possibile «invito» e ai «rapporti diplomatici» che tra i due Paesi non sono ancora pienamente stabiliti.

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