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Claudio contro Claudio in Senato, ora il faccia a faccia tra Moscardelli e Fazzone

Il centrodestra parte favorito nei sondaggi, per questo l'esponente Pd spera in un paracadute proporzionale

Claudio contro Claudio in Senato, ora il faccia a faccia tra Moscardelli e Fazzone

Claudio Moscardelli contro Claudio Fazzone: il collegio maggioritario del Senato dovrebbe proporre questa affascinante sfida tra due dei personaggi più noti della politica locale. Il coordinatore regionale di Forza Italia contro il leader del Partito democratico pontino sarà una sfida affascinante, soprattutto se pensiamo a quante volte negli ultimi anni i destini dei due personaggi si sono sfiorati, incontrati, sovrapposti. Certo non sarà proprio un testa a testa, dal momento che ci saranno almeno altri due contendenti, uno del Movimento 5 Stelle e l'altro di Liberi e Uguali e che Fazzone parte su tutti coi favori del pronostico.
Dal 2013 Fazzone e Moscardelli sono inquilini dello stesso palazzo istituzionale, quello del Senato, che il voto del 4 dicembre di un anno fa ha salvato dalla dissoluzione. Ma lo sono anche di Palazzo San Macuto, sede della commissione parlamentare antimafia di cui entrambi sono componenti. Un incrocio di destini, insomma, che oltre che in provincia s'è intrecciato anche a Roma. Ad inizio Legislatura, quando alla guida del Governo andò Enrico Letta, Fazzone e Moscardelli si sono addirittura trovati per alcuni mesi compagni di maggioranza. Poi, quando erano di nuovo opposti (Moscardelli in maggioranza con Matteo Renzi premier, Fazzone all'opposizione) i due Claudio hanno condiviso un tratto di strada comune sulla vicenda Acqualatina. Un percorso finalizzato ad evitare che il controllo "politico" della spa finisse nelle mani del nemico politico comunale, il deputato di Fratelli d'Italia Pasquale Maietta. Da lì alla sfiducia all'amministrazione Di Giorgi a Latina il passo fu breve. Col senno di poi il vincente è stato Fazzone: i nomi del cda di parte pubblica sono per due terzi farina del sacco di Forza Italia, mentre il Pd non è riuscito a conquistare la poltrona del sindaco di Latina. Ma i momenti di contatto, vero o presunto, tra Fazzone e Moscardelli, sono proseguiti nelle polemiche interne al Partito democratico e al centrosinistra in generale. In questo senso si inserisce il percorso comune avviato a Gaeta, col sostegno dem al sindaco di Forza Italia.
Tra qualche mese, il 4 marzo a quanto pare, saranno uno contro l'altro nel maggioritario per il Senato. Un collegio che i sondaggi considerano blindato per il centrodestra. Per questo Moscardelli vorrebbe un paracadute proporzionale: metterà la faccia (e anche i soldi, perché una campagna per l'uninominale costa parecchio) ma vuole garanzie dal partito. Del resto se non ci fosse un paracadute nel listino, il Pd rischia di non avere una rappresentanza istituzionale in Parlamento nella provincia pontina. Considerato che sarà difficile trovare volontari pronti a sfidare il potente senatore di Forza Italia in un collegio impossibile, Moscardelli non dovrebbe avere problemi a ottenere quel che vuole. E ad offrire una sfida dall'alto valore simbolico agli elettori provinciali.
Per quel che riguarda Fazzone, il pensiero del collegio uninominale è l'ultimo a tormentarlo.

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