Atalanta, al via i lavori allo stadio: sarà corsa contro il tempo

Forti e consapevoli sul campo, determinati e decisi in cantiere, col sorriso sulle labbra. Alla mezzanotte di lunedì 29 aprile aprirà il cantiere.
27 Aprile 2019

Forti e consapevoli sul campo, determinati e decisi in cantiere, col sorriso sulle labbra. Ha avuto i toni motivanti e condivisi dell’attuale stagione calcistica la conferenza stampa promossa da Atalanta B.C. per la presentazione dei lavori di riqualificazione dello stadio di Bergamo. Al tavolo, davanti a decine di giornalisti di testate locali e nazionali, c’erano Roberto Spagnolo, direttore operativo di Atalanta B.C. nonché responsabile del cantiere dello stadio, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e Francesco Valesini, assessore alla riqualificazione urbana del Comune di Bergamo.

Il clima è disteso, al punto che i tre concedono volentieri alcune battute, a cominciare da Spagnolo che interrogato riguardo ai costi della ristrutturazione (“un investimento complessivo che toccherà i 40 milioni di euro, di cui 14 quest’anno”) dice col sorriso che “il costo maggiore sono stati gli oneri pretesi dal Comune”. Al gioco si prestano lo stesso Valesini ed il sindaco Gori, che quando Spagnolo snocciola i dati numerici (“nelle fasi cruciali arriveremo ad avere 160-200 addetti in cantiere”) sottolinea che “saranno tutti cinesi”: un’ ironia di contrasto per ricordare come un cantiere tanto importante avrà decisive sinergie con le imprese e le competenze del territorio orobico.

“Sento parlare dello stadio – ha detto Spagnolo in apertura – dai primi anni ’50. E’ un’operazione in cui l’Atalanta e la famiglia Percassi mettono il cuore e l’affetto più degli interessi economici. Un indice internazionale ampiamente condiviso indica che per rendere economicamente sostenibile un intervento come questo ci vorrebbe un metro quadrato di superficie commerciale per ciascun posto assicurato agli spettatori. Noi con 24.000 futuri spettatori siamo a meno di 4000 metri di superficie commerciale, ampiamente al di sotto”.

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Spagnolo si mostra uomo di campo (e, da martedì 30 aprile, di cantiere) e più che gli aspetti tecnici e numerici privilegia la motivazione che muoverà società committente, Comune ed imprese. “Abbiamo poco spazio per operare e poco tempo per intervenire. Dovremo installare due gru da 5000 tonnellate (ce ne saranno una decina in tutta Italia) e due gru da 4000 tonnellate, portando con trasporti eccezionali grandi manufatti prefabbricati di cemento armato e carpenteria. Apriremo il cantiere alla mezzanotte di lunedì 29 aprile, appena dopo la conclusione di Atalanta-Udinese. Sino al 6 maggio elimineremo accessori e sottoservizi, poi procederemo alla prima “pinzata” di demolizione”.

“L’obiettivo – prosegue – è demolire la Curva Nord entro metà maggio. Il termine dei lavori è preventivato per il 22 settembre, ma ci terremo un margine utile nel cronoprogramma per poter ottimizzare data e necessità agonistiche. Sicuramente chiederemo un calendario adeguato, magari con due trasferte consecutive nella fase iniziale e da 1 a 3 partite interne da disputare in campo neutro. Il cantiere lavorerà 12 ore al giorno sei giorni (o addirittura sette) su sette”.

“Sarà come costruire un grattacielo in centro a Manhattan – gli fa eco il sindaco Gori – ma siamo convinti che tutto andrà per il meglio. Da anni crediamo nella scelta di mantenere lo stadio a Bergamo, per garantire alla città la centralità che merita. E’ stato un percorso amministrativo unico e innovativo, esemplare per altre città. Sarebbe stato più facile non fare nulla, ma abbiamo creduto tanto in questa scommessa ed abbiamo trovato imprenditori di grande livello che amano la propria terra e la sua gente. Spiace ricordare che a livello politico c’è stato chi ha osteggiato questo progetto e cito espressamente la Lega Nord, il partito di Giacomo Stucchi, mio competitor alle elezioni del 26 maggio. Hanno sempre votato contro o addirittura preferito non presentarsi in Consiglio”.

L’assessore Valesini ha illustrato le novità per la circolazione. La principale il senso unico in viale Giulio Cesare lungo la tribuna Ubi dello stadio, in direzione del centro, con bypass su via Celestini per chi dal centro va verso Monterosso. “Il cantiere utilizzerà anche il parcheggio antistante il Lazzaretto – ha spiegato Valesini – e quindi per mitigare la perdita di posti auto (oltre a quelli davanti alla Nord) abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità di una parte dell’area ex Reggiani per circa 100 auto. A opera ultimata ci sarà poi un parcheggio sotterraneo sotto lo stadio e la riqualificazione di piazzale Goisis, dove tornerà il mercato settimanale. Abbiamo dimostrato di sapere quanto valgono l'Atalanta e la vivibilità del contesto cittadino”.

Da definire ora le eventuali iniziative celebrative (Atalanta B.C. ha velatamente preannunciato un “demolition day”). Per chi volesse andare a caccia di souvenir tipo “muro di Berlino” c’è ancora un poco da attendere: bisognerà verificare se le ”macerie” saranno classificate come materiali speciali. E che la Nord sia speciale, francamente, lo sanno davvero tutti.

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