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Il terrorista Cesare Battisti arrivato a Ciampino. Salvini: Spero di non vederlo

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Finisce la fuga per Cesare Battisti. L’ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) è stato catturato a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, dall’Interpol e da agenti dell’Aise

Roma (Adnkronos) – Cesare Battisti dopo 37 anni di latitanza è tornato in Italia. Il Falcon 900 dell’Aeronautica militare con l’ex terrorista a bordo, decollato da Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, è atterrato poco dopo le 11,30 all’aeroporto di Ciampino tra una folla di cronisti, fotografi e operatori tv. Jeans e giacca marrone, senza manette, Battisti è stato prelevato dalla polizia, che è salita in forze sull’aereo e lo ha poi accompagnato fino agli uffici dell’aeroporto. Dopo la notifica degli atti, l’ex terrorista è stato portato negli uffici della Questura di via Patini per il fotosegnalamento. Solo una volta completata la procedura verrà trasferito nel carcere di Rebibbia dove dovrà scontare l’ergastolo.

SALVINI E BONAFEDE A CIAMPINO – A Ciampino all’arrivo dell’ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) erano presenti il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Finalmente l’assassino comunista Cesare Battisti torna nelle patrie galere. Giornata storica per l’Italia”, ha sottolineato il vicepremier. “Finirà – ha detto dall’aeroporto – dove merita un assassino, un delinquente, un infame, un vigliacco che non ha mai chiesto scusa“. Anche Bonafede ha parlato di “risultato storico”. “Oggi diciamo a tutti – ha aggiunto – che quando le istituzioni italiane sono compatte, non ci ferma nessuno”.

I FAMILIARI DELLE VITTIME – Commozione per i familiari delle vittime di Battisti. “Mi sono messo a piangere davanti alla tv. Non ci credevo”, dice all’Adnkronos Adriano Sabbadin, il figlio di Lino Sabbadin, il macellaio trucidato dai Pac il 16 febbraio 1979. “Ora sono sicuro che papà riposa in pace”, ha aggiunto. Maurizio Campagna, il fratello di Andrea, agente della Digos ucciso dai Pac a Milano nel 1979, dice: “Sono contento e anche un po’ emozionato. Quando ho visto quelle immagini il primo pensiero è andato ai miei genitori. Mia madre – spiega all’Adnkronos – ci teneva parecchio che questo delinquente andasse in galera, è morta pure lei il giorno in cui Battisti ha ucciso Andrea. Peccato – conclude – che non abbia potuto vederlo scendere da quell’aereo”.

ISOLAMENTO E CELLA SINGOLA– Battisti dovrà scontare l’ergastolo ostativo. Il caso dell’ex terrorista rientra in quelli “del 4bis dell’ordinamento penitenziario”, ossia il suo curriculum criminale non consente di ottenere, al momento, una serie di benefici, riferiscono fonti giudiziarie milanesi. Battisti sarà probabilmente sottoposto a 6 mesi di isolamento diurno in cella singola. Sarà il Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, a decidere quale sarà il carcere in cui l’ex terrorista dovrà scontare il suo ergastolo. Nell’immediato sarà trasferito a Rebibbia, in quanto istituto penitenziario più vicino, ma la sua collocazione definitiva sarà decisa in seguito, spiegano fonti giudiziarie milanesi.

IL FRATELLO DI BATTISTI Vincenzo, fratello di Battisti, dice all’Adnkronos: “Rientra a Roma Cesare, mio fratello, e così abbiamo risolto tutti i problemi dell’Italia, le pensioni, il debito, tutto risolto con Battisti…”. “Non aggiungo altro – conclude -, ha già detto tutto il ministro Salvini…”.

COME E’ STATO CATTURATO – A incastrare Battisti è stata la tecnologia, svelano il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna. E stata usata “una tecnologia molto avanzata, è stata seguita la scia internet, la localizzazione”, ma preferiscono non aggiungere altro visto che si tratta di un elemento che potrà portare a nuovi risultati. I magistrati confermano che ci saranno “ulteriori indagini” su eventuali complici, ma per capire a chi spetterà la competenza a indagare “aspettiamo un rapporto della polizia giudiziaria”. “La svolta è stata a livello politico: se non c’era Bolsonaro poteva stare tranquillo in Brasile”, spiegano il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna commentando la cattura dell’ex terrorista. “Decisiva è stata la collaborazione con la polizia brasiliana, che ha attivato dei canali propri, e il risultato è arrivato con la collaborazione di tutti. Il nostro intervento è stato fondamentale, è stato un gioco di squadra con un ruolo molto importante della Digos di Milano. Dal punto di vista del lavoro – concludono – siamo soddisfatti”.

CHI E’ – Battisti è stato condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi: in due di essi, quello del maresciallo Antonio Santoro, avvenuto a Udine il 6 giugno del ’78, e quello dell’agente Andrea Campagna, avvenuto a Milano il 19 aprile del 1979, il terrorista sparò materialmente. Nell’uccisione del macellaio Lino Sabbadin, a Mestre, il 16 febbraio del ’79, invece, Battisti fece da copertura armata al killer Diego Giacomini e, nel caso dell’uccisione del gioielliere Pierluigi Torregiani, avvenuta a Milano il 16 febbraio del ’79, venne condannato come co-ideatore e co-organizzatore. In quest’ultimo caso, poi, all’omicidio si aggiunse un’ulteriore tragedia: nel corso della colluttazione, il figlio del gioielliere Alberto fu colpito da una pallottola sfuggita al padre prima che questi cadesse e da allora, paraplegico, è sulla sedia a rotelle. Dopo essere evaso da un carcere italiano, Battisti si è rifugiato in Francia, Messico e Brasile fino alla fuga in Bolivia lo scorso dicembre dopo l’ordine di arresto emesso da Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano, e il decreto di estradizione firmato dal presidente uscente Michel Temer. Pur riconoscendo di aver fatto parte dei Pac, Battisti si è sempre detto innocente.

Condannato in Italia a due ergastoli

Per quattro omicidi, Battisti si era reso irreperibile dal dicembre scorso, dopo l’ordine di arresto emesso da Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano e il decreto di estradizione firmato dal presidente uscente Michel Temer.

 

‘SALTA’ TAPPA IN BRASILE – La decisione di trasferire direttamente dalla Bolivia all’Italia Cesare Battisti, senza fare un passaggio in Brasile, è stata presa dopo che le autorità di La Paz hanno emesso un decreto di espulsione immediata dal Paese. Lo spiegano all’Adnkronos fonti informate, sottolineando che da parte del premier Giuseppe Conte, nel corso di una telefonata con il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, era stata data la più ampia disponibilità all’ipotesi del trasferimento in Brasile dell’ex terrorista per poi estradarlo da lì in Italia.

Ma dopo la telefonata, da La Paz è arrivata la notizia del decreto di espulsione immediata nei confronti di Battisti, cui si è ritenuto di dover dare seguito per evitare di aprire un ulteriore problema legale. Tra l’altro, l’ex terrorista è in stato di fermo, che nel caso in cui fossero passate troppe ore avrebbe dovuto essere tramutato in stato di arresto, con il rischio di un ulteriore allungamento dei tempi. Mentre l’obiettivo delle autorità italiane è di riportarlo al più presto a Roma.

Il presidente Bolsonaro è “molto contento” che Cesare Battisti “possa così scontare l’ergastolo in Italia” ha detto all’Adnkronos il deputato della Lega Luis Lorenzato, nato a San Paolo, eletto nella circoscrizione America meridionale, cui il ministro degli Esteri brasiliano Ernesto Araujo ha confidato lo stato d’animo del presidente. Bolsonaro, ha sottolineato, “preferisce che Battisti parta da Santa Cruz e resti tutta la vita in carcere, che Battisti sconti per intero la pena cui era stato condannato in Italia”. In base a un accordo del 2017 tra Roma e Brasilia, dal momento che in Brasile non esiste l’ergastolo, era stato stabilito che l’ex terrorista avrebbe scontato la pena massima dell’ordinamento brasiliano, 30 anni di carcere.

 

Tra le sue vittime anche in uomo di Santa Maria di Sala, Lino Sabbadina macellaio di Santa Maria di Sala (Venezia) ucciso il 16 febbraio del 1979 – Era ritenuto colpevole, da un commando dei Proletari Armati per il comunismo, di essersi difeso nel corso di una rapina. Il figlio della vittima, Adriano, ha detto: “di perdono non se ne parla, è una parola che deve imparare Cesare Battisti. E’ un momento di soddisfazione dopo 40 anni di attesa – aggiunge – speriamo che sia la volta buona e che Battisti finalmente sconti la pena che merita”. Plauso alle forze dell’ordine da parte del Governatore del Veneto Luca Zaia, del presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e del sindaco di Venezia e della città Metropolitana Luigi Brugnaro.

LE REAZIONI – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso “la sua soddisfazione” per l’arresto di Battisti”. Su Twitter il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha fatto le sue “congratulazioni ai responsabili della cattura” dell’ex terrorista. “Finalmente sarà fatta giustizia”, ha aggiunto. Mentre il figlio, il deputato federale Eduardo Bolsonaro, rivolgendosi a Salvini, ha scritto: “Il ‘piccolo regalo’ è in arrivo“. Soddisfatto anche l’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini . “Battisti è stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo” ha commentato su Twitter.

 

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