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Vigilantes nella chiesa di Santa Maria a Trento, il Vescovo Tisi: “No a strumentalizzazioni”. Critici anche M5S

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Decisa reazione da parte del Vescovo di Trento Lauro Tisi alla decisione del governatore trentino Maurizio Fugatti di voler posizionare all’ingresso della chiesa di S.Maria alcuni vigilantes armati, a seguito dei furti e dei vandalismi perpetrati o tentati nella chiesa

Trento – La Curia sostiene che la Provincia aveva comunicato solo l’intenzione di intervenire per garantire la sicurezza nei luoghi di culto ma senza entrare nel merito.  “Mi rattrista profondamente – ha detto Monsignor Lauro Tisi – che un luogo di culto, e in particolare la Basilica che ha legato il proprio nome a uno dei Concili più importanti della storia, rischi di finire al centro di qualsivoglia strumentalizzazione”. Monsignor Tisi auspica infine che possa essere avviato al più presto un dialogo tra Pazza Fiera e Piazza Dante.

La nota della Curia trentina

“Mi rattrista profondamente che un luogo di culto, e in particolare la Basilica che ha legato il proprio nome a uno dei Concili più importanti della storia, rischi di finire al centro di qualsivoglia strumentalizzazione. È un’eventualità che scongiuro con fermezza. A fronte, peraltro, della necessità di garantirne il decoro, la salvaguardia e la regolare apertura per l’attività di culto e per le visite turistiche e culturali, così come una migliore vivibilità per tutto il centro storico, auspico che si possa trovare una soluzione condivisa. Una chiesa, valore di un’intera comunità, deve unire, non dividere. Deve poter essere luogo aperto a tutti, senza preclusioni”.

+ Arcivescovo Lauro

Critico anche il Movimento 5 Stelle

“La strampalata vicenda della vigilanza privata garantita con i soldi pubblici in piazza Santa Maria – si legge in una nota del Movimento – mette in chiaro la confusione che inizia a regnare in Provincia, oltre al fatto che qualcuno ha letto troppi fumetti. In Italia la sicurezza e l’ordine pubblico sono competenza di organismi e istituzioni ben definite e da queste devono essere garantite. Non riuscire ad assicurarle e appaltarle ai privati è sintomo di forte debolezza. L’operazione sottintende poi una sorta di raggiro dei cittadini. È arcinoto che, anche volendo, le guardie private di fronte a qualsivoglia intemperanza non potrebbero fare altro che chiamare le Forze dell’Ordine. Unica iniziativa rispettabile sarebbe stata quindi pretendere dal Ministro dell’Interno il potenziamento degli organici e dei mezzi per Trento”.

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