Trento
Anarchici e centri sociali, Borga: «Stop alla tolleranza, chiudere subito il Bruno»
Il consigliere di Civica Trentina Rodolfo Borga a più riprese ha denunciato già da tempi non sospetti l’intollerabile tolleranza della politica per le azioni del gruppo di anarchici che impunito spadroneggia da tempo in Trentino e del Centro Sociale Bruno, che da anni utilizza un ampio immobile in Piedicastello, «che la munifica (con il denaro dei contribuenti) Giunta provinciale, per il tramite di Patrimonio del Trentino, gli ha concesso gratuitamente» – dichiara Borga.
Ma la questione Centro Sociale Bruno, dopo i clamorosi fatti di una decina di giorni fa, che ha portato all’arresto e alla condanna degli aggressori degli agenti di Polizia, è destinata nuovamente a finire fra i banchi della giunta. Borga infatti ha presentato una nuova interrogazione dove chiede se la Giunta intende, anche alla luce delle violenze di cui sono resi responsabili sabato scorso alcuni anarchici ed appartenenti al Centro Sociale Bruno a dare disposizioni a Patrimonio del Trentino spa affinché risolva il contratto stipulato con l’Associazione Commons o comunque receda dallo stesso e a manifestare al Rettore l’opportunità che l’Università si attivi al fine sgomberare l’aula della Facoltà di Sociologia illegalmente occupata dagli anarchici.
«Nei numerosi atti ispettivi presentati abbiamo denunciato il clima d’intollerabile tolleranza di cui costoro godono da parte della politica locale, che puntualmente chiude entrambi gli occhi di fronte ai comportamenti violenti ed illegali dei nostrani rivoluzionari da salotto; quelli che il Questore nel dicembre 2015 ha qualificato come di seguito: “personaggi nati, cresciuti e tollerati in questa realtà, molti sono anche figli della “Trento bene”, con una presunzione d’impunità”.» – ricorda Rodolfo Borga nella premessa del documento interrogativo.
Lo stesso consigliere provinciale di Civica Trentina nel documento rammenta che con interrogazione n. 4350/XV dello scorso 11 aprile, dopo aver riportato le denunce di Questore e Commissario del Governo circa il clima di tolleranza che di fatto copre l’operato degli anarchici trentini, chiedeva se la Giunta fosse a conoscenza che gli anarchici (fatto noto a tutti) hanno da tempo occupato illecitamente una sala all’interno della Facoltà di Sociologia, di cui hanno fatto la loro sede (la sede cui nel gennaio 2016 l’allora Commissario del Governo ha fatto riferimento nel suo discorso di commiato), e se avesse contattato il Rettore (pur egli, a quanto è dato sapere, silente) per sollecitare il ripristino della legalità nell’Ateneo.
«Assai significativo il fatto che la Giunta non abbia trovato ancora il tempo di rispondere, – spiega Borga – dopo aver richiesto una proroga ai termini prescritti dal Regolamento, considerata la “complessità della questione”».
«Quanto al Centro Sociale in comodato gratuito, – aggiunge Borga – a più riprese abbiamo evidenziato le ragioni per cui la Giunta provinciale dovrebbe (non potrebbe) recedere dal contratto ai sensi degli artt. 2 e 3 del medesimo. Ma anche in tal caso la Giunta neppure riscontra le interrogazioni (da ultimo quella n. 4348/XV). Ciò premesso, veniamo ai fatti di sabato 21 ottobre scorso quando alcuni appartenenti al Centro Sociale Bruno prima, ed un gruppetto di anarchici dopo, hanno assalito un gazebo del movimento Forza Nuova, devastandolo e provocando lesioni ad alcune persone presenti (militanti ed agenti di Polizia). L’aggressione ha condotto ad alcuni arresti tra gli aggressori. La reazione dei responsabili degli atti di violenza non si è fatta attendere. Prima una manifestazione (va da sé non autorizzata) avanti il Tribunale di Trento e poi, la notte della domenica, una nuova iniziativa culminata con il lancio di pietre e fumogeni avanti la Questura ed il carcere e con alcuni atti di vandalismo in Corso 3 Novembre. Sul sito del Centro Sociale in comodato è stato pubblicato uno sproloquio, infarcito dei consueti luoghi comuni (cfr. allegato), con cui i comodatari a spese del contribuente trentino hanno rivendicato e giustificato l’aggressione, chiedendo l’immediata liberazione dei due compagni arrestati».
«Dopo quanto è accaduto, – conclude infine Borga – riteniamo che la Giunta non possa perseverare nella tolleranza sino ad ora manifestata, che di fatto si traduce in un tacito sostegno a questi inaccettabili comportamenti. Non conosciamo le ragioni per cui la Giunta provinciale abbia ritenuto fino ad ora d’ignorare bellamente quanto sta accadendo. Per parte nostra, insistiamo nel richiedere che il Governo si attivi al fine di ottenere il ripristino della legalità: la tolleranza di cui hanno fino ad ora goduto questo manipoli di violenti deve cessare. Segnatamente chiediamo che la Giunta dia disposizioni a Patrimonio del Trentino spa affinché, avvalendosi degli art. 2 e 3 del contratto di comodato, la società risolva il contratto o in subordine dallo stesso receda; destinando magari l’immobile concesso gratuitamente al Centro Sociale Bruno a scopi di ben maggiore interesse pubblico per la comunità di Trento. Chiediamo altresì che la Giunta manifesti al Rettore, competente ad intervenire, l’opportunità che l’Università si attivi al fine di ripristinare la legalità, ponendo fine all’occupazione dell’aula situata nella facoltà di Sociologia, di cui gli anarchici locali hanno fatto la loro sede».
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