Trento
CasaPound ripulisce la ciclabile a Ravina
Ieri mattina CasaPound è intervenuta su richiesta di alcuni cittadini per la pulizia della ciclabile a Ravina.
Come testimoniano le foto le condizioni igieniche erano al limite.
Il pezzo di ciclabile è quello che costeggia il campo nomadi, dove ormai sono numerose le segnalazioni di ambienti in preoccupante degrado.
“A seguito di segnalazioni, siamo dovuti intervenire per la pulizia della ciclabile a Ravina, Trento sud, al nostro arrivo abbiamo trovato una situazione di grave degrado proprio dietro l’accampamento presente in loco, siamo intervenuti in emergenza per sanare quanto prima l’area adiacente al fiume ma rimane una grande discarica abusiva che richiede un repentino intervento del Comune e di Dolomiti Energia. Per questo motivo oggi stesso, dopo aver pulito quanto in nostro potere, protocolleremo una richiesta ufficiale di intervento e ci assicureremo che gli organi competenti provvedano a sanare completamente e definitivamente la zona interessata”.
Quello di Ravina è l’unico vero campo nomadi di Trento, attrezzato, che però, secondo residenti e visitatori, avrebbe bisogno di una ristrutturazione.
Dal 1993 ad oggi, per questo campo Rom sono stati impegnati oltre 6,2 milioni di euro (€ 6.239.249,71) sotto diverse voci per accogliere i sinti e i rom sul nostro territorio.
1,1 Milione di euro sono stati spesi per la costruzione del campo sosta di Ravina, e un altro milione di euro è stato impiegato per incentivare le famiglie a mandare a scuola i loro figli, mentre 3,1 milioni sono quelli corrisposti per progetti aventi come obiettivo la loro l’integrazione, lo studio dei figli e via dicendo.
Nell’ottobre del 2015 sempre in risposta ad un’interrogazione delle minoranze il sindaco Alessandro Andreatta aveva dichiarato che negli ultimi 12 anni sui banchi delle scuole superiori si sono seduti solo 15 studenti Rom e sinti, dei quali non si hanno notizie in merito a possibili diplomi o quant’altro.
Non solo, risulta uno scoperto di oltre 63mila euro nelle casse del comune, infatti i rom residenti che avrebbero dovuto accollarsi una piccola parte di spese non hanno mai pagato nulla.
E appare anche difficile credere che siano impossibilitati a farlo, visto che posseggono autovetture nuove fiammanti che spesso costano un occhio della testa. Solo per le spese di luce, gas e riscaldamento i cittadini trentini hanno speso per i campi rom 701 mila euro in 12 anni, quasi 60 mila euro ogni anno, quasi come un intero rione di Trento
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