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San Giorgio, 4 novembre: «La pace va protetta giorno per giorno»

Fare tesoro della memoria storica per non dimenticare che la pace va protetta e costruita giorno per giorno: è questo il messaggio della celebrazione del 4 novembre a San Giorgio su Legnano. 

Fare tesoro della memoria storica per non dimenticare che la pace va protetta e costruita giorno per giorno: è questo il messaggio che ha portato con sè la celebrazione della Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate a San Giorgio su Legnano

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4 novembre - San Giorgio su Legnano 4 di 16

«Oggi ricordiamo una triplice ricorrenza – ha sottolineato il sindaco Walter Cecchin –: l'anniversario della vittoria nella Grande Guerra del 1915-18, che determinò il ricongiungimento dell'Italia in ogni sua parte, il giorno dell'Unità Nazionale così conseguita e la festa delle nostre Forze dell'Ordine. In questa giornata solenne è giusto e doveroso ricordare i tanti sangiorgesi che hanno perso la vita nel corso delle ultime due guerre. Essi rappresentano i nostri eroi, la nostra gente, le vite umane sacrificate per costruire un futuro migliore e per stabilire le condizioni di libertà che oggi ci consentono di vivere liberi in una civiltà democratica». 

Quest'anno il primo cittadino ha deciso di affidare «le parole per celebrare una data importante come il 4 novembre» ad un articolo di giornale apparso su un quotidiano nazionale, a «quel messaggio che il generale Salvatore Farina (capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, ndr) vuole far conoscere nelle scuole per far capire ai giovani quanto è importante ricordare questi eventi. I giovani devono conoscere i sacrifici dei nostri nonni e mantenere vivi i loro doveri morali. La guerra fu terribile e costò la vita a circa 650mila militari, ma fu un sacrificio necessario per completare l'Unità Italiana. Vittorio Veneto permise di scacciare l'occupante: in questo senso, fu l'ultimo atto del Risorgimento. Non sciupiamo l'insegnamento e il sacrificio di tutti coloro che continuano ad insegnare ai nostri ragazzi che oggi la pace non è data per sempre, ma ci chiedono giorno per giorno di proteggerla e di averne cura».

«Oggi ricordiamo nell'anno del centenario della fine della Grande Guerra l'eroismo dei soldati italiani che al fronte combatterono e caddero – ha fatto eco all'inquilino di Piazza IV Novembre Roberto Mezzenzana, presidente della sezione sangiorgese dell'ANPI –. La prima guerra mondiale fu una guerra ingiusta, come tutte le guerre: un'inutile strage di esseri umani. Le vittime italiane furono più di 600mila, oltre un milione i feriti e tra questi più di 600mila i mutilati. I morti totali in tutti i Paesi coinvolti nel conflitto furono quasi 10 milioni. Tutto questo si sarebbe potuto evitare attraverso soluzioni diplomatiche, senza alcuno spargimento di sangue, come ormai acquisito e documentato storicamente. Siamo riconoscenti alle Forze Armate, presidio delle istituzioni repubblicane, e a tutti i nostri militari impegnati fuori area, per difendere la pace. L'articolo 11 della nostra Costituzione, nata dalla lotta di liberazione dal nazifascismo, afferma che "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Oggi dobbiamo riconoscere pari dignità e diritti a tutti gli essere umani, perchè l'ingiustizia, la povertà sono le radici velenose di ogni guerra e queste radici vanno estirpate senza se e senza ma. Ribadiamo l'importanza di trasmettere alle giovani generazioni la memoria storica quale monito e testimonianza perchè non si ripetano più gli orrori del passato. La celebrazione del 4 novembre deve diventare una giornata di studio e di memoria, giornata di ripudio di tutte le guerre, in ricordo di tutte le vittime e a fianco di tutti coloro che sono coinvolti in conflitti e soffrono di discirminazioni».

La commemorazione è stata anche l'occasione per il taglio del nastro ufficiale per la mostra storico-filatelica "San Giorgio su Legnano ricorda", allestita in sala consiliare. «La mostra che abbiamo allestito non è per esaltare la guerra – ha spiegato Mezzenzana –, ma per ricordare e commemorare i nostri concittadini che hanno lasciato la loro gioventù fra le montagne del Veneto, del Friuli, dei Trentino, dei confini orientali, conquistati con il sangue e persi venticinque anni dopo con altro sangue».

Qui la galleria fotografica della mostra "San Giorgio su Legnano ricorda"

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Novembre 2018
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