MESSINA. Man mano che ci si avvicina alle amministrative, si tentano di sciogliere le riserve sulle alleanze e tirare le somme. Incassato l’appoggio di Sinistra Italiana, Cambiamo Messina dal basso punta in alto, e fa la voce grossa contro le altre, indecise, forze di sinistra. Lanciando un ammonimento.

La subalternità mostrata dalla compagine messinese di Articolo 1 alle recenti elezioni nazionali sembra aver insegnato poco agli attuali rappresentanti sul territorio in vista delle prossime amministrative – recita un comunicato – Se alcuni hanno colto immediatamente l’opportunità di ricollocarsi tra le fila di chi ha mostrato negli ultimi cinque anni grande responsabilità nei confronti della bandiera del civismo, altri sembrerebbero oggi agitare lo spettro di primarie aperte solo per giustificare un mesto ritorno nei ranghi dei partiti tradizionali: incuranti del lavoro che è già stato compiuto, di un radicamento sul territorio reale ed effettivo, di un’esperienza che inevitabilmente ha rivoluzionato il modo di far politica nella nostra città. In talune proposte si intravedono invece solo vecchi schemi per tornare velocemente tra le braccia dei soliti noti“, continua il comunicato.
Che benchè non personalizzi le accuse, sembra essere diretto a lanciare un “ultimatum” alla componente di Leu capeggiata da Maria Flavia Timbro, Domenico Siracusano e Giuseppe Grioli, con la prima che per un soffio non è diventata deputata tra le file di Liberi e uguali, ma soprattutto a Claudio Fava, leader della lista “Cento passi” che ieri ha lanciato una proposta spiazzante: primarie per la “società civile” alle quali dovrebbe sottoporsi anche Renato Accorinti, che non solo si è candidato ufficialmente prima di natale, ma ha anche pressochè chiuso le tre liste a suo supporto In più, la stessa componente di Leu è anche in fase di discussione col centrosinistra messinese sulla possibilità di entrare in coalizione, ma solo in caso si facessero le primarie.
“Il movimento Cambiamo Messina dal Basso è pronto ad accogliere chiunque si indentifichi nei suoi valori fondativi, senza preclusioni di sorta: lasciamo ad altri trattative e personalismi – è l’avvertimento che si legge nella nota – il progresso di una comunità politica non si costruisce attraverso un algebrico scambio di poltrone. Mantenere un rapporto leale e sincero, guardandosi negli occhi, è la prima condizione per un dialogo proficuo: il movimento ha mostrato la propria disponibilità in tempi non sospetti; le risposte, tuttavia, non sono ancora giunte, se non in forma equivoca a mezzo stampa. La via più semplice verso alibi di comodo”.
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