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Russia, i soldati Nato appostati ai confini hackerati e geolocalizzati

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Matteo Legnani
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Spiati e geolocalizzati. Quella che si sta combattendo ai confini tra l'Europa e la Russia è la versione high-tech che per 50 anni s'è tenuta tra l'Unione Sovietica e il blocco occidentale. Di fronte alle mire espansive della Russia di Putin, la Nato ha da mesi posizionato tra Polonia e Paesi Baltici un contingente di 4.000 uomini. Messi lì per "fare la guardia" all'orso russo. Una mossa che ha molto infastidito i vertici del Cremlino, che non a caso proprio in quella regione di confine nei mesi scorsi hanno tenuto importanti esercitazioni militari. Non solo. Su quella linea di confine sono entrati in azione gli uomini dello spionaggio russo, che avrebbero puntato gli smartphone dei soldati Nato, con l'obiettivo di ottenere informazioni operative e dati sulla consistenza numerica delle forze Nato. A denunciarlo è stato il tenente colonnello Christopher L'Heureux, che ha denunciato di aver subito un tentativo di hackeraggio attraverso un indirizzo ip russo e di essere stato geolocalizzato per giorni ovunque fosse. L'Heureux ha anche rivelato che almeno sei dei suoi soldati hanno subito l'hackeraggio dei loro cellulari o del profilo Facebook.

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