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Catalogna, Unione europea: "Rischio guerra civile"

Zaccardi Michele
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"C'è il rischio di una guerra civile". La dichiarazione sulla situazione spagnola arriva dal commissario europeo al bilancio, il tedesco Oettinger, il quale aderisce alla posizione assunta dall'Unione europea sulla questione dell'indipendenza della Catalogna: sostegno assoluto e incondizionato al governo di Madrid. Anche il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, era stato chiaro: "Una nuova repubblica sarebbe fuori dall'Unione europea. Consociamo un solo membro: la Spagna". Parole che hanno agitato lo spettro di una Catalogna fuori dall'euro e quindi esposta a una corsa agli sportelli, il cui timore ha fatto perdere terreno negli ultimi mesi ai titoli delle due maggiori banche catalane, Caixa e Sabadel. Per tutelare gli azionisti, i due istituti di credito hanno annunciato lo spostamento di sede. Sabadell se ne va ad Alicante, nella comunità valenciana, mentre Caixa propende per le Baleari. Il governo di Madrid cavalca la paura e prepara un decreto che faciliti il trasferimento di società e banche in caso di secessione. Il settimanale Der Spiegel riporta l'agitazione delle imprese tedesche presenti in Catalogna, e scrive che Seat, Bayer, Siemens e Basf, starebbero già pensando di andarsene.  Altre cattive notizie vengono dal turismo, che comincia a soffrire. Secondo l'associazione degli albergatori gli arrivi si riducono di 72mila persone al giorno, un meno 10%. Dato che però sembra avere poco a che fare con il referendum sull'indipendenza, e più con il recente attentato terroristico a Barcellona. Si tratta comunque di una situazione complicata per il governo catalano, sul quale si abbatte anche la scure della Corte Costituzionale spagnola che, su ricorso del Partito Socialista della Catalogna, ha sospeso la sessione di lunedì del parlamento di Barcellona, durante la quale si ipotizzava sarebbe stata dichiarata unilateralmente l'indipendenza. 

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