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Toh, Riina sta di nuovo male. Il boss salta un altro processo: il sospetto, che cosa ha avuto

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Giovanni Ruggiero
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Le condizioni di salute di Totò Riina si sono aggravate ed è slittato il processo a carico del super boss, accusato di aver minacciato il direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano. Questa mattina il capo di Cosa Nostra avrebbe dovuto partecipare all'udienza in videoconferenza dal carcere di Parma. Poco prima dell'inizio, però, si è diffusa la "voce di corridoio" che nella notte il padrino 86enne si fosse sentito male e fosse stato addirittura operato d'urgenza. L'ipotesi, rimbalzata su diversi siti web, era che il boss, detenuto al 41 bis e da mesi ricoverato nell'ala riservata ai detenuti dell'ospedale di Parma, fosse stato portato in gran segreto all'ospedale Franchini di Montecchio Emilia, dove sarebbe stato operato nelle prime ore del mattino, per essere riportato nella città emiliana. Circostanza di cui anche l'avvocato Mirko Perlino, che difende Riina con il collega Luca Cianferoni era all'oscuro. Non solo. Sia il Dap che fonti vicine alla clinica in provincia di Reggio Emilia hanno escluso che il 'capo dei capì sia stato un paziente della struttura, anche se solo per poche ore. I giudici della sesta sezione penale, presieduti da Raffaele Martorelli, hanno sospeso l'udienza per capire meglio cosa fosse successo. Il carcere di Parma ha inviato una comunicazione, spiegando che il boss aveva avuto un malore e non poteva essere "trasferito al di fuori della sezione detentiva" dell'ospedale. Non poteva nemmeno essere trasportato nella saletta della casa di reclusione dalla quale i detenuti possono partecipare ai processi in videoconferenza. Nessuna conferma ufficiale, invece, sul fatto che il capo di Cosa Nostra abbia subito un'operazione. I giudici hanno spiegato in aula che Riina semplicemente era "impedito" a partecipare all'udienza per un malore, probabilmente un semplice calo di pressione. Nella scorsa udienza, l'11 luglio, sulla base di una relazione dell'ospedale di Parma, il Tribunale di Milano aveva stabilito che, malgrado l'età avanzata e le numerose "patologie", il boss ha la "piena capacità di intendere e di volere" e quindi il processo deve proseguire. Riina, infatti, pur soffrendo di una gravissima cardiopatia per i medici è "vigile e collaborante". I suoi legali avevano provato a chiedere lo stop del processo o in subordine una perizia per valutare la sua "capacità processuale". Richiesta che è stata bocciata. Il processo riprenderà il 16 gennaio prossimo.

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