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Immigrazione, il sindaco Pd di Ascoli in corteo con Casapound: "Basta immigrazione di massa"

Giovanni Ruggiero
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Ad Ascolti l'intera città ha deciso di protestare contro l'arrivo di altri 37 richiedenti asilo. Contro la decisione della prefettura si è schierato anche il sindaco Pd, Alessandro Luciani, promotore di una raccolta firme contro la petizione di un Centro di accoglienza straordinaria. Il primo cittadino non si è fermato alla petizione, ma anzi ha promosso la fondazione di un comitato cittadino a sostegno della protesta e ha partecipato a un corteo per le vie della cittadina marchigiana. Alla manifestazione hanno aderito diverse realtà del territorio, tra loro anche Casapound e i rappresentanti locali della Lega, scatenando le prevedibili indignazioni della sinistra ascolana. La manifestazione si è svolta il pomeriggio del 20 novembre a Spinetoli, comune vicino il capoluogo ascolano. In testa al corteo il sindaco di Ascoli e i suoi assessori della giunta di centrosinistra, tutti dietro allo striscione che attaccava "il business degli immigrati". A sfilare c'era anche qualche membro dell'opposizione, come il renziano Emidio Mandozzi, sempre del Pd. Contro la decisione di collocare gli immigrati nel territorio ascolano, il sindaco dem ha chiarito: "Siamo qui vicino ai cittadini, perché l'Amministrazione è contraria a questa accoglienza di massa. Si tratterebbe di collocare 40 ragazzi, un numero enorme, in un centro Cas di prima accoglienza. Il problema à ha aggiunto Luciani - è che non c'è stata data conferma neanche sulle cifre. Insieme ad altri sindaci siamo stati ascoltati dal Prefetto, al quale abbiamo ribadito di essere disposti a ospitare il numero consentito dal ministero: già ne abbiamo 20 su un massimo di 24, siamo disposti a prenderne anche altri 10 perché Spinetoli è sempre stato un paese accogliente, ma aderendo al progetto Sprar di seconda accoglienza, più controllato nei numero e nel modo, in una maniera serie e responsabile".

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