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Silvio Berlusconi: "Immigrazione di massa, un pericolo epocale. Ecco come fermarla"

Andrea Tempestini
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Silvio Berlusconi, in Sicilia prima del voto per le regionali, è in piena campagna elettorale. Fari puntati sull'immigrazione. "Il secondo pericolo che vedo, dopo quello di una guerra nucleare, è quello della maggioranza della popolazione che vive nella povertà e che conosce come si vive nel nostro mondo. Allora non puoi meravigliarti se un ragazzo di 20 anni a piedi nudi con la stessa maglietta da cinque anni decida di affrontare il pericolo per venire da noi. E allora c'è il pericolo di un' immigrazione di massa epocale. Se si andrà avanti in una strada di litigi tra l'Europa e Erdogan, me l'ha detto lui, aprirà i cancelli e saremo invasi da milioni di profughi con lo status di rifugiati. L'Ue e la comunità internazionale devono svegliarsi: serve un enorme piano Marshall per investire in quei Paesi, in Africa, e produrre benessere". Parole durissime, quelle del leader di Forza Italia, contro l'immigrazione e l'emergenza che sta determinando. Dunque, sul voto in Sicilia: "Ho visto i numeri del dopo Crocetta. Un disastro. Non è vero quello che dicono: il centrodestra organico ha governato la Sicilia per 9 anni e 8 mesi, il centrosinistra per 45 anni: questa è la proporzione delle responsabilità". E ancora: "La situazione della Sicilia su competitività e infrastrutture lascia sgomenti: sulle infrastrutture - ha aggiunto - siamo al penultimo posto dell'Europa; l'Isola è al 237esimo posto su 263 regioni in Europa per competitività. Questa è l'eredità che ha lasciato il governo Crocetta che ha derubato il vostro futuro". Altro passaggio decisivo dell'intervento di Berlusconi è stato quello relativo all'accordo nel centrodestra in vista delle prossime elezioni politiche. "Secondo il nostro programma nel Cdm 12 ministri su 20 saranno della vita civile, delle imprese, della cultura. Solo 8 devono essere politici e di questi 3 di FI, 3 della Lega e 2 di Fdi. Ho fatto leggere il programma a Matteo Salvini e Giorgia Meloni e sono d'accordo. Nel centrodestra c'è concordia su come deve essere formato il prossimo Consiglio dei ministri e sul programma".

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