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Matteo Renzi umiliato dal centrista Cesa: "Mi ha detto vieni con me, gli ho risposto sei matto"

Giulio Bucchi
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Autunno 2017, fuga da Matteo Renzi. C'era una volta il centrosinistra, ora restano solo le macerie del Pd e i cespugli ultra-rossi. E i moderati e i centristi? Tutti verso Silvio Berlusconi. È il retroscena di Yoda sul Giornale a tratteggiare uno scenario apocalittico per il segretario dem. La sua forza attrattiva è svanita se anche uno come Lorenzo Cesa, leader del'Udc "pesante" in Sicilia ma piuttosto defilato nel resto del Paese si è permesso di sbeffeggiarlo a tu per tu: "L' altro giorno mi ha telefonato Renzi e mi ha chiesto di andare in coalizione con lui. Gli ho risposto: Matteo, ma che stai a scherzá!? Ma che sei matto!? Io resto di qua. Mi sembra un po' sfasato e non penso che punti più a vincere, ma semmai a portare in Parlamento 150 fedelissimi deputati e il corrispettivo in senatori, per ritagliarsi un ruolo tutto suo". Potenzialmente cruciale il ruolo di Alternativa popolare. Il partito di Angelino Alfano è spaccato tra chi vuole restare con Renzi e chi vuole tornare con Silvio. "Ora bisogna decidere - si sfoga Roberto Formigoni -, non è che aspettano noi. Io sicuramente vado di là, con Albertini e il 90% del partito in Lombardia. A Lupi ho detto: Se tu tergiversi per avere un collegio sicuro dal Pd, magari a Vibo Valentia, ricordati che dovrai prenderci pure la residenza, perché non potrai più farti vedere a Milano. C'è un limite a tutto. Ma non vedi che c'è un vento di destra nel Paese e se non ci sbrighiamo non andiamo da nessuna parte, perché Berlusconi non ha bisogno di cercare alleati, semmai ha un problema di abbondanza". L'unico in apparenza entusiasta di allearsi con il Pd sembra Pierferdinando Casini. "Pierferdy - sussurra Mario Mauro, tornato in Forza Italia - prepara il cammino a ritroso: farsi eleggere dalla sinistra per governare con il centrodestra. Un classico". 

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