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Pisapia dice basta, è la fine di Renzi: "Impossibile alleanza tra Pd e Campo progressista"

Giulio Bucchi
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Fine di Campo progressista, fine del centrosinistra. E, forse, fine di Matteo Renzi. L'annuncio arriva a metà pomeriggio: Giuliano Pisapia getta la spugna. "Ci abbiamo provato, per molti mesi, con tanto impegno ed entusiasmo. Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo Progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti nel nostro intento", spiega in una nota. "La decisione di calendarizzare lo Ius Soli al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l'approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l'impossibilità di proseguire nel confronto con il Pd", certifica l'ex sindaco di Milano. "Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini che hanno creduto e si sono impegnati in questo progetto e che ora si muoveranno secondo le proprie sensibilità, la cui diversità è sempre stata, a mio modo di vedere, una delle ricchezze e risorse più importanti di questa esperienza. In Parlamento e nel Paese - assicura, al termine della riunione dei vertici di Campo Progressista - continuerà il nostro impegno per l'approvazione di norme di civiltà per il nostro Paese". Dal punto di vista politico, la rottura di ogni possibile alleanza tra Campo progressista e Pd certifica l'uscita di scena dei dem nella corsa a Palazzo Chigi. Sondaggi alla mano e con questa legge elettorale, una coalizione che stenta ad arrivare al 30% (ipotizzando pure un generoso aumento di consensi a Renzi nei prossimi mesi) probabilmente non avrà la possibilità di opporsi al Movimento 5 Stelle e al centrodestra. Non solo: i componenti ex Sel di Campo progressista questa mattina hanno incontrato Pisapia per comunicare la decisione di andare con Liberi e uguali, il nuovo soggetto anti-Pd di sinistra guidato dagli scissionisti di Mdp D'Alema, Bersani e Speranza che avranno nel presidente del Senato Piero Grasso il loro leader in campagna elettorale. 

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