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Carlo Calenda, gli attacchi a Matteo Renzi e Pietro Grasso: perché strizza l'occhio a Silvio Berlusconi

Benedetta Vitetta
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Il ministro Carlo Calenda è sempre più sotto i riflettori e sembra giocarsi la sua partita da "battitore libero". Se pochi giorni fa infatti aveva tuonato contro Matteo Renzi sull'ipotesi di abolizione del canone Rai, oggi invece se la prende con Pietro Grasso, leader di Leu, definendo "trumpiana" la sua proposta di voler eliminare le tasse universitarie: "È un supporto alla parte più ricca del Paese. Oggi sono già esentati gli studenti con i redditi più bassi. È una cosa trumpiana. Spero che la stia riguardando, pensando alle contraddizioni". Insomma sembra che le intenzioni del ministro dello Sviluppo economico siano bellicose non solo nei confronti del segretario del Pd ma anche degli altri partiti o partitini di sinistra. E, a questo punto, c'è qualcuno che inizia a sospettare dell'atteggiamento di Carlo Calenda. Persino dentro al Pd. Leggi anche: Casini, che gufata su Berlusconi e Salvini Lo stesso Renzi, pare, stia cominciando a ipotizzare che il figlio della regista Comencini stia facendo il doppio gioco. "Meglio giochi per sé, da battitore libero" scrive Il Giorno in un articolo di domenica, "pronto ad annusare il vento e gettarsi dalla parte più conveniente. Sicuramente il leader Pd non ha nulla da temere se un plebiscito popolare lo riporterà Palazzo Chigi. Ma se dalle urne uscisse un risultato diverso, una figura come quella di Calenda può diventare un riferimento. Piace a sinistra, a destra e al centro. Senza un vincitore chiaro, sarebbe un ottimo candidato premier. E anche se vincesse la coalizione di Berlusconi potrebbe avere buone chance di essere riconfermato". Calenda potrebbe infatti ritagliarsi un ruolo di primo piano nel governo di centrodestra: un ruolo da ministro e persino qualcosa di più...  

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