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Silvio Berlusconi e Salvini, la "trattativa serrata". Retroscena: "Cosa darà la Lega in cambio di Fontana"

Giulio Bucchi
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Alla fine Silvio Berlusconi ha detto sì: sarà il leghista Attilio Fontana il candidato del centrodestra alla Regione Lombardia. Quello che non è ancora chiaro, e che emergerà nei prossimi giorni, è cosa abbia convinto il Cav ad abbandonare la pista interna a Forza Italia di Mariastella Gelmini. Certo, i "buoni sondaggi" dell'ex sindaco di Varese e la sua reputazione (bipartisan) di buon amministratore avranno aiutato, ma c'è il sospetto che dietro la poltrona del Pirellone si sia innescato un effetto domino che va ben oltre la Lombardia e riguarda gli equilibri politici in tutta Italia.  Il Corriere della Sera, poche ore prima dell'annuncio di Berlusconi, non a caso parlava di una "trattativa serrata" su Fontana e di una Lega disposta, pur di blindare il proprio candidato, a fare concessioni pesanti a Forza Italia. Pesantissime. Innanzitutto, la rinuncia alla candidatura in Friuli Venezia Giulia del capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Fedriga. E magari anche il via libera a un candidato forzista alle amministrative di Brescia, seconda città più importante della Lombardia. In ballo c'è poi la spinosa questione Lazio, con il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi in corsa autonoma e Salvini e Berlusconi che potrebbero unirsi dietro il nome dell'azzurro Maurizio Gasparri.

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