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Giorgia Meloni candida Adolfo Urso: "Io, ultimo ex di An. Fini ha sbagliato, la Lega la batto"

Giulio Bucchi
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"Io, l'ultimo di Alleanza nazionale". Non è proprio l'unico ex An candidato tra le fila del centrodestra, ma di sicuro Adolfo Urso appare il più combattivo erede del partito che fu di Gianfranco Fini. E che ebbe il coraggio di lasciare nel 2011, l'anno della svolta centrista dell'allora presidente della Camera. Oggi, a 60 anni e dopo 5 di esilio dalla politica, il padovano di nascita e siciliano d'adozione torna in pista, candidato per un seggio al Senato proprio in Veneto con Fratelli d'Italia. dietro un'altra ex An, Daniela Santanchè. Leggi anche: Un PIrozzi totale, "Giorgia Meloni come Stalin" L'ex vice ministro per lo Sviluppo economico del governo Berlusconi, intervistato dal Tempo, vede in Giorgia Meloni, l'unica che "con la sua caparbietà e l'intelligenza, poteva ricostruire la destra italiana. Un miracolo che tutti gli riconoscono". Urso in questi ultimi 5 anni ha fatto l'imprenditore, settore servizi e internazionalizzazione delle imprese.  "Sono un imprenditore italiano e dunque un vero patriota, come dice la stessa Giorgia". La sfida ora non è solo arrivare in Parlamento ma "ricostruire una classe politica e dirigente in generale". In Veneto Urso si ritroverà alleata la Lega. "L'ultima volta che mi sono candidato nel Veneto, come capolista di An, nel 2006, guadagnammo il 30% rispetto al 2001, scavalcando la Lega - ricorda con un filo di veleno il candidato di FdI -. Anche nel Veneto, ci può essere una destra che guarda alle imprese, che parla il linguaggio della produzione e che può competere all'interno di una coalizione di alleati anche con la Lega". E Fini? "Sul piano politico, il giudizio è assolutamente negativo. Sul piano umano, invece, a me non piace partecipare ai plotoni di esecuzione a guerre finite".

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