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Luigi Bisignani sulle liste di Forza Italia: "Maria Rosaria Rossi e Nunzia De Girolamo meritavano di più"

Andrea Tempestini
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Tra i più critici sulle liste di Forza Italia, da tempo, c'è Luigi Bisignani. Le sue critiche sono piovute sulle pagine de Il Tempo, dove a più riprese ha parlato di "occasione sprecata" da parte di Silvio Berlusconi, il quale, secondo l'uomo che sussurrava ai potenti, avrebbe dovuto osare di più per quel che concerne il rinnovamento. E anche in un commento pubblicato oggi, mercoledì 31 gennaio, Bisignani torna a martellare. Premette che "per mesi Berlusconi, l'unico con i voti, ha riunito giovani, imprenditori e professionisti dicendo che FI sarebbe stata aperta alle loro istanze. So bene come funziona nei Partiti - prosegue -, ma almeno dieci persone davvero rappresentative potevano essere messe in queste liste in cui nessuno, a parte gli unti dal Signore, sapeva dove sarebbe andato a finire". Leggi anche: Mezze calzette, traditori, gambe amputate: Bisignani a valanga contro Forza Italia Insomma, oltre al fatto di aver osto poco, Bisignani rimprovera al Cavaliere la confusione. In particolare su Maria Rosaria Rossi e Nunzia De Girolamo. Infatti, prosegue: "Maria Rosaria Rossi, che non conosco, ma che ha firmato per anni le carte più delicate del partito, non meritava forse una posizione più garantita?". E ancora: "E che bisogno c'era di far nascere il caso di Nunzia De Girolamo, il cui posto da capolista nel suo Sannio è stato cancellato nella notte da un maldestro Arsenio Lupin? Non era certo il momento di far esplodere una questione femminile in un partito che, gossip a parte, tanto ha fatto per le donne". Bisignani aggiunge: "Detto questo, ancora una volta sarà solo Berlusconi l'asso pigliatutto. Ma secondo me non gli hanno mai detto le cose come stanno e i comunicati sull'unanimità delle scelte sembrano davvero la favola di Esopo della volpe e l'uva. Auguriamoci che queste polemiche passino presto. E che non siano invece il pretesto per tanti di andare a votare Cinque Stelle", conclude tradendo del timore.

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