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Matteo Renzi, l'ultimo sondaggio prima del voto: sentenza Pagnoncelli, Pd ridotto in cenere

Giulio Bucchi
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Sono gli ultimi dati pubblicabili, prima del silenzio elettorale e poi il voto del 4 marzo. Che potrebbe regalare all'Italia uno scenario da incubo: nessuna maggioranza solida, forse nemmeno una plausibile, governo praticamente impossibile da formare. In questo quadro, il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera fotografa una situazione complicatissima con una sola, granitica certezza: il disastro epocale del Pd e di Matteo Renzi.  Leggi anche: Retroscena, Emma Bonino verso Palazzo Chigi Nel quadro generale, resta alto il numero di indecisi e tendenti all'astensione: 34%, un bacino ampio da cui tutte le forze politiche cercheranno fino all'ultimo di drenare voti fondamentali nei 20 giorni che restano. Di sicuro, però, c'è la sofferenza estrema del Pd, un trend che si conferma settimana dopo settimana. Oggi è dato al 22,6%, in un mese ha perso mezzo punto e dal luglio 2017 addirittura tre. Non bastano a compensare questo calo gli alleati, lista Bonino, (l'unica in odor di 3%, soglia di sbarramento), Insieme e Civica e Popolare di Lorenzin (entrambe intorno a un risibile 1%). Il rischio è che i voti di quest'ultimi, se sotto l'1%, vengano direttamente dispersi senza nemmeno venire aggregati alla coalizione. Viceversa, se +Europa con Emma Bonino supererà il 3%, come sembra probabile, il Pd e Renzi non riuscirebbero nemmeno a risultare il primo gruppo parlamentare, dal momento che il gruppo Bonino si terrà i suoi rappresentanti in un gruppo autonomo. Peggio di così, insomma, non potrebbe andare.

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