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Matteo Renzi, il retroscena dietro le dimissioni falsa: un tragico crollo nervoso

Giulio Bucchi
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Un crollo nervoso, forse senza precedenti. Matteo Renzi, nelle ore delle sue dimissioni-farsa, mostra la sua vera faccia: quella del bambino capriccioso che quando sta perdendo prende la palla e minaccia di andarsene. "Sapete che c'è? Fatevi il governo senza di noi!". Secondo quanto riporta il retroscena del Corriere della Sera è stata questa la reazione del segretario del Pd nelle ore in cui il partito affrontava il tracollo più clamoroso della sua storia, a fronte di un altrettanto storico trionfo del Movimento 5 Stelle. Il problema è che nessuno, neanche il centrodestra, ha i numeri per governare da solo e dunque servirà un accordo con qualcun'altro, cioè proprio il Pd. Ma Renzi ha chiuso ogni spiraglio a leghisti e grillini: "Ci avete chiamati mafiosi, corrotti, impresentabili. Avete detto che abbiamo le mani sporche di sangue. Bene, ora fatevi il vostro governo senza di noi, se ne siete capaci". Leggi anche: Travaglio sputa su Renzi, "portatelo via con..." Il gioco di Renzi è scoperto: restare in sella fino alle consultazioni, puntare al blocco istituzionale, "restare all'opposizione" per cercare di fregare sia Luigi Di Maio sia Matteo Salvini. Gioco rischiosissimo: perché da una parte il grosso del partito, renziani compresi, a fare opposizione non ci pensa nemmeno e un governo con i 5 Stelle e LeU non è visto di cattivo occhio, tutt'altro. E se Renzi terrà botta, le conseguenze appaiono scritte: prima scissione dei gruppi parlamentari, con un pezzo dei dem a sostegno di Di Maio, e poi scissione fuori dal Parlamento, con due partiti opposti. Da una parte quello "di sinistra", che riunirà i pezzi con Liberi e Uguali. Dall'altro quello personale di Renzi, "alla Macron", in un soggetto centrista che strizza l'occhio agli elettori di Forza Italia e dei moderati. Scommessa ardita, perché gli elettori il 4 marzo hanno prima di tutto voltato le spalle proprio a Renzi, l'uomo che vuole correre da solo nonostante tutto e nonostante tutti e che ora, parole sue, è ridotto a fare il "senatore semplice".

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