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Silvio Berlusconi, la lettera sul Corriere della Sera: "Siria, serve subito un governo autorevole". Attacco finale a Di Maio e M5s

Andrea Tempestini
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Un Silvio Berlusconi scatenato. Dopo lo show al Quirinale al termine del secondo giro di consultazioni, entra a gamba tesissima nel dibattito politico 'sfruttando' l'attacco in Siria di Usa, Francia e Gran Bretagna. Lo fa con una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, dove invoca "un governo autorevole per una mediazione tra Stati Uniti, Mosca e Ue". Un governo autorevole che, si suppone, non comprenda il M5s. O che quantomeno comprenda Forza Italia. Pur senza mai parlare di partiti o alleanze, infatti, il messaggio di Berlusconi sembra piuttosto chiaro. Leggi anche: Il guinzaglio e Berlusconi, l'ultima vergogna di Travaglio "Di fronte a una situazione complessa e drammatica come quella che si è determinata in Siria non si tratta di schierarsi da una parte o dall'altra, ma di ragionare e di agire su una possibile soluzione per evitare l'ulteriore aggravarsi della situazione - scrive il leader di Forza Italia -. Per questo l'Italia avrebbe bisogno al più presto di un governo nella pienezza dei suoi poteri: non un governo qualsiasi, con una qualsiasi maggioranza parlamentare, ma un governo autorevole sul piano interno e internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare delle maggiori potenze". Frasi con cui il Cav, di fatto, strizza l'occhio a quel Sergio Mattarella che più volte ha ribadito la necessità di accelerare sulla formazione del prossimo esecutivo. Riprende Berlusconi: "L'Italia è un partner essenziale dell'Europa e dell'Occidente tutto, nell'ambito dell'Alleanza Atlantica. Tale collocazione, che dura da settant'anni e si basa su profondi valori condivisi, comporta naturalmente per noi degli obblighi di solidarietà ai quali non siamo mai venuti meno. Al tempo stesso, proprio la nostra leale e indiscussa amicizia prima di tutti verso gli Stati Uniti porrebbe l'Italia - se non ci trovassimo nell'attuale condizione di paralisi - in grado di esercitare un ruolo e dare dei suggerimenti che i nostri alleati avrebbero il dovere e l'interesse di ascoltare". In questo passaggio si coglie un indiretto attacco a Matteo Salvini, che ha definito "pazzesco" il raid, schierandosi di fatto più vicino alle ragioni della Russia di Vladimir Putin. Per il Cav, al contrario, il principale interlocutore ed alleato devono essere gli Stati Uniti. Non poteva mancare nella lettera del Cav un riferimento all'accordo di Pratica di Mare, uno dei fiori all'occhiello della sua storia politica: "Oggi non è realistico pensare di sostituire Assad, ma va messo in condizione di non nuocere alla sua stessa popolazione, e di non costituire un focolaio permanente di destabilizzazione e di minacce per i Paesi limitrofi, in primis Israele - premette Berlusconi -. Questo si ottiene coinvolgendo proprio la Russia, che è il solo Paese in grado di condizionare le scelte del dittatore di Damasco e che rischia di apparire come il vero destinatario degli attacchi punitivi dei Paesi occidentali nei confronti di Assad. Quindici anni fa il nostro governo mise intorno a un tavolo, a Pratica di Mare, Russia, Stati Uniti, Europa, in uno storico accordo che avrebbe potuto inaugurare una nuova epoca, di alleanza e non più di contrapposizione - rimarca Berlusconi -. Oggi un governo italiano autorevole potrebbe riprendere a lavorare proprio in quella direzione, perché l'Italia proprio nel Mediterraneo ha grandi interessi in gioco ma ha anche un ruolo strategico imprescindibile. Mi auguro che tutte le forze politiche responsabili se ne rendano conto", conclude.

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