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Vittorio Feltri: "Luigi Di Maio vuole un contratto alla tedesca ma scorda di essere napoletano. E Matteo Salvini..."

Matteo Legnani
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Caro Fabrizio, seguo i tuoi ragionamenti e in parte almeno li contesto. Dici che i due vincitori delle ultime elezioni, Salvini e Di Maio hanno un ego smisurato. Intanto mi sembra sbagliato equiparare il capo della Lega a quello del Movimento 5 Stelle. Fra loro c' è una bella differenza che vedono perfino i ciechi. Il problema è che né l'uno né l'altro hanno la maggioranza per cui sarebbero condannati a stringere un accordo. In teoria. In pratica, campa cavallo. Non hanno nulla in comune e si illude chi pensa sia possibile riuscire a creare con loro un esecutivo. L'ostacolo è politico e l'ego ipertrofico, ammesso ci sia, conta zero. E tu, da ex socialista come me, dovresti saperlo, dato che l'ego di Craxi era monumentale, ma non impedì a Bettino - pur con un bottino di voti nettamente inferiore a quello di Matteo - di diventare presidente del Consiglio per anni e di essere un protagonista sulla scena politica dei suoi tempi. Poi parli di De Gasperi e lo lodi perché, pur avendo raccattato il 48 per cento dei consensi (nel 1948), si adattò a imbarcare i partiti minori. Ti segnalo che erano talmente minori che non contavano una sega al punto che Alcide li ascoltava per cortesia, tuttavia faceva quel che gli garbava. Leggi anche: Feltri: "Staffetta Salvini-Di Maio? Il modo migliore per farci ridere dietro dal mondo..." Io non so se Salvini voglia rompere con Berlusconi, non gli conviene, ciononostante sono certo che non concluderà un patto con Di Maio, una specie di pistola scarica. È consapevole, in quanto sgamato, che il grillino è un personaggio della commedia dell'arte e pertanto inaffidabile. Questi pretende di sottoscrivere un contratto alla tedesca dimenticandosi di essere napoletano, distante anni luce da qualsiasi tognino. Hai ragione quando affermi che Berlusconi si è fatto notare al Quirinale dopo l'incontro con Mattarella. Ha provveduto da solo a segnalarsi, non è stato agevolato dai suoi alleati, i quali nella circostanza non hanno avuto né meriti né demeriti. Hanno subìto la sparata di Silvio e basta. Il centro Rousseau e Casaleggio esistono da lustri; pure a me non piacciono benché non li scopra ora. Se il mondo cambia in peggio non è colpa del Carroccio: la responsabilità è dei fessi che si adeguano al degrado. Tu paragoni Salvini a Cossutta, e qui, caro amico, dici una cazzata autentica. Breznev era un dittatore sovietico senza veli, al cui funerale parteciparono i più importanti politici nostrani, incluso il capo dello Stato Pertini (socialista), mentre Putin è un signore che ha trascinato la Russia in alto, purgandola dal comunismo. Salvini è ostile alle sanzioni inflitte a Mosca e non mi sembra abbia torto, visto che esse danneggiano l'Italia. Non capisco per quale motivo non sia lecito essere in buoni rapporti con lo Zar e con Trump. Siamo o non siamo un Paese libero di decidere i propri destini? Non sono in grado di ipotizzare cosa succederà a breve nei palazzi romani, la mia sensazione è che non avremo alcun governo duraturo, al massimo un governicchio elettorale scevro di ambizioni tranne quella di ricondurci alle urne con una nuova legge che disciplini il voto in modo meno idiota della attuale. Forse è solo una speranza. Quanto al Cavaliere non immagino che possa combinare per rimettersi in sella definitivamente. Gli auguro lunga vita e soddisfacenti cavalcate. di Vittorio Feltri

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