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Matteo Salvini, lo scenario-teremoto sul governo del presidente: perché ci sarà un "effetto valanga"

Gino Coala
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La trattativa tra Pd e M5s per la formazione di un governo che piaccia a Sergio Mattarella è appesa a un filo, quel filo sottile della Direzione dem che potrebbe far saltare il banco con i grillini, restituendo il cerino nelle mani del Capo dello Stato. A quel punto il Quirinale si vedrebbe costretto a formare un "governo del presidente", un modo elegante per chiamare quello che gli italiani ben conoscono e temono, cioè un governo tecnico. Leggi anche: Bersani, la spara enorme: "I grillini andranno solo con la Lega" Il gesto estremo di Mattarella però deve ancora scontrarsi sulla dura realtà dei numeri, ancora tutti da trovare per formare una maggioranza disposta a sostenere un governo con un programma ben definito e una scadenza chiara. Da parte sua, Matteo Salvini ha già fatto capire in vari modi che la possibilità che la Lega sostenga un governo di quel genere è "altamente improbabile". L'aria non cambia anche in ambiente grillino, Luigi Di Maio si è reso disponibile in più occasioni a ricevere direttamente l'incarico, vedendosi arrivare solo picche. Sostenere un "tecnico" sarebbe un affronto insopportabile, anche per uno come lui. Lo scenario più probabile, sollevato dal Giornale, è che si crei un "effetto valanga", con la Lega a fare opposizione al governo tecnico e pronta a fare incetta di consensi. Per questo gli alleati, a cominciare da Fratelli d'Italia, ma senza escludere Forza Italia, non sarebbero disposti a concedere tutto quello spazio ai leghisti. I primi a pagare carissimo a quel punto sarebbero i grillini, incastrati nel peggiore esecutivo possibile per le loro aspettative.

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