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Direzione Pd, Matteo Orfini: "Si voterà entro le venti". Maurizio Martina attacca Matteo Renzi

Davide Locano
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Al via la tesissima direzione del Pd, che si dovrà esprimere sull'eventuale apertura al M5s. Il finale è già scritto: non passerà. Tanto che Maurizio Martina ha detto in direzione che "col M5s il capitolo è chiuso. Ora il dato di fatto è il rischio di voto anticipato". Al contrario, le sorti di un partito sempre più spaccato sono tutte da scrivere. Le parole più pesanti le ha pronunciate Matteo Orfini, il presidente democratico, che ha confermato che la discussione si chiuderà con un voto: "Saremmo orientati a chiudere la discussione, che si concluderà con un voto, entro le ore venti, per consentire a tutti di votare". Un voto che deciderà la linea del partito e, dunque, le sorti di Martina (se non passasse la linea dei dialoganti, il segretario reggente con assoluta probabilità lascerebbe la carica). Leggi anche: Governo, spunta il traghettatore: chi si prende Palazzo Chigi In precedenza, si era diffusa la voce relativa al tentativo estremo messo in atto dai pontieri del Pd per evitare la spaccatura e la scissione: quello di un documento di sintesi tra il fronte renziano e i cosiddetti dialoganti. L'ipotesi, però, ora sembra ben più lontana. Dall'interno della direzione, riferiscono i presenti, il segretario reggente Maurizio Martina avrebbe affermato: "Non ce la caveremo solo con qualche mossa tattica. Non si tratta di tornare indietro né andare oltre, ma riprogettare per ripartire. Serve un ripensamento netto su come si sta insieme, su come ci si confronta e si prendono le decisioni dopo essersi ascoltati e aver fatto un confronto con la voglia di costruire una risposta insieme, non solo con rapporti di forza". E ancora, con un chiaro riferimento a Renzi, Martina ha chiesto: "Basto odio e liste di proscrizione". L'obiettivo di Martina è continuare a fare il reggente del partito fino al prossimo congresso. L'appello quindi lo riserva alla fine del suo intervento, quando chiede fiducia da parte di tutte le componenti dem e fa una preghiera - indirettamente ai renziani - di non interrompere "gli attacchi feroci" contro di lui: "Dalle nostre parti non possono esistere liste di proscrizione da qualunque parte provengano. Basta a essere più feroci tra di noi che con i nostri avversari. Per noi - ha aggiunto - il tema non è mai stato votare Salvini o Di Maio premier. Ma per noi il tema non potrà mai essere nemmeno sostenere un qualsivoglia percorso con Salvini, Berlusconi e Meloni come soci di riferimento. Tanto più impossibile chiaramente per noi un governo a trazione leghista". La Direzione quindi si concluderà per le 20, quando il parlamentino dem dovrà votare a favore o contro la relazione del segretario reggente, e quindi sul suo futuro in quel ruolo.

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