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Giuseppe Conte, lo scatto d'orgoglio: "Di Maio e Salvini? Sono io che..."

Giulio Bucchi
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Uno scatto d'orgoglio dal Canada. Il premier Giuseppe Conte si è giocato la sua prima platea internazionale, quella del G7, anche in chiave personale. Per accreditarsi, insomma, come leader del paese e non semplice "passacarte" di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due leader di M5s e Lega che sostengono il suo governo. O, peggio, come mero esecutore del "contratto di governo" alla base di questa alleanza non prevista. Forse anche per questo ha deciso di esporsi, un po' a sorpresa. "Ho ottimi rapporti con Di Maio, come con Salvini, ma io mi assumo la piena responsabilità di guidare questo governo e indirizzarne la politica". Parole non scontate, visti i primi trascorsi in Parlamento. Di sicuro, Conte ha scommesso con forza sull'amico americano, a dispetto dello strombazzato (dagli avversari) putinismo di M5s e Lega: "Il mio obiettivo era quello di costruire una relazione privilegiata con Donald Trump". E il presidente americano l'ha invitato alla Casa Bianca, promettendogli di accoglierlo "con tutti gli onori".

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