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Matteo Salvini e Luigi Di Maio, la guerra sotterranea: il "colpo di mano" grillino, che poltrone prende

Giulio Bucchi
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Una guerra nascosta, per le poltrone. Sono ore decisive per la pioggia di nomine di viceministri e sottosegretari del governo, e Luigi Di Maio e Matteo Salvini, alla faccia dell'alleanza, cercheranno di far assegnare ai rispettivi partiti i posti più ambiti. Un complicatissimo gioco a scacchi che rischia di incattivire i rapporti tra i partner. Ma è soprattutto sulle deleghe che le frizioni rischiano di trasformarsi in tensioni in campo aperto. Secondo il Corriere della Sera Di Maio vorrebbe tenere per sé al super-ministero di Sviluppo e Lavoro quelle per le telecomunicazioni e affidare l'editoria a Emilio Carelli. Due posizioni assai sensibili per Salvini, che vorrebbe fare da "garante" per Silvio Berlusconi preoccupatissimo per il futuro di Mediaset. Il Movimento 5 Stelle vorrebbe mettere le mani anche sul delicatissimo dossier dei servizi segreti, con una delega per il premier Giuseppe Conte o affidandoli direttamente a Vito Crimi. I 5 Stelle cercano il colpaccio anche sulla Cassa Depositi e prestiti, oggetto di un valzer di nomi nelle ultime ore. L'ultimo favorito era l'ex ad di Poste Massimo Sarmi, sostenuto dalla Lega, ma l'M5s vorrebbe Fabrizio Palermo o Dario Scannapieco, quest'ultimo ben visto da Bce e Quirinale.

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