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M5s, Roberto Fico, Danilo Toninelli e Filippo Nogarin, così la Casaleggio ha messo in ginocchio i ribelli di Aquarius

Giulio Bucchi
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Meglio subire in silenzio che far saltare tutto in aria. La linea della Casaleggio Associati, macchina comunicativa (e non solo) del Movimento 5 Stelle, sul caso Aquarius, immigrati e porti chiusi è più o meno questa. Lunedì sono state ore convulse per i grillini, rimasti schiacciati dall'offensiva di Matteo Salvini di domenica e alle prese con i malumori per elezioni amministrative andate al di sotto delle attese (con la Lega, invece, in continua ascesa). E il caso dello scontro con Malta e l'Ue sui migranti diventa per molti un pretesto utilissimo per sfogarsi contro Salvini, alleato scomodo e cannibale.  Leggi anche: GIallo Nogarin, il post contro Salvini sparito all'improvviso Il primo a distaccarsi dalla linea del Viminale, sottolineando di aver contattato Luigi Di Maio, Roberto Fico e Danilo Toninelli, è il sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin con un post su Facebook che secondo il Giornale la Casaleggio ha fatto cancellare dopo 20 minuti. Lo stesso Nogarin, che aveva sottolineato il rischio di "smettere di essere umani e finire per non essere diversi dagli scafisti", ha spiegato imbarazzato: "Era una posizione personale, non volevo creare problemi al governo". Il dissenso pentastellato viene mantenuto nel più stretto riserbo, ci si sfoga solo nelle chat dei parlamentari. Molti sperano che Roberto Fico, presidente della Camera e leader della "sinistra" M5s, si esponga per cannoneggiare contro i leghisti cattivoni. E lui che dice? Acqua di rose e aria fritta: "È molto importante che la Ue prenda atto che l'Italia non può gestire da sola la situazione". L'obiettivo, secondo il Giornale, è far passare l'indignazione, farla sbollire. Perché prima c'è un capitolo forse più importante per i 5 Stelle che qualche punto di gradimento perso nei sondaggi: la partita delle nomine governative (viceministri e sottosegretari), commissioni speciali (Copasir e Vigilanza Rai) e soprattutto le controllate dallo Stato, dalla Cassa depositi e prestiti in giù.

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