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Luigi Di Maio: "L'inchiesta sulla Lega? Credo a Matteo Salvini". Crisi di nervi per Marco Travaglio?

Davide Locano
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In un'intervista concessa a Repubblica, Luigi Di Maio assesta un metaforico schiaffone al suo capo-ultrà, il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio. Già, perché si parla di magistratura e, soprattutto, dell'inchiesta sulla Lega, e il vicepremier grillino non ha dubbi: "Io credo a Matteo Salvini". Con buona pace delle colate d'inchiostro di Travaglio contro lo stesso Salvini. "La questione va affrontata per quello che è - ragiona Di Maio -: la magistratura ha tutti gli strumenti per trovare quei soldi qualora ci siano. Salvini ha detto che sono stati spesi. Io non ho nessun imbarazzo perché questa storia riguarda i tempi in cui la Lega era guidata da Umberto Bossi". Dunque, una battuta anche sulle correnti nella magistratura, dopo che il leghista Jacopo Morrone ha detto che vorrebbe vedere espulse quelle di sinistra. "La questione delle correnti nella magistratura è stata affrontata da tutti. L'opposizione che ora si scandalizza, nelle linee guida del 2014 parlava della necessità di superarle", conclude Di Maio. Leggi anche: Il piano di Di Maio per tagliare le pensioni

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