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Governo Conte, impennata delle fughe di capitali all'estero

Matteo Legnani
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C'è un indicatore economico poco noto ma che è usato dagli economisti, e soprattutto dalle agenzie di rating, per valutare l'indice di fiducia all'interno dei singoli Paesi. Si chiama Target2 ed è il saldo del sistema dei pagamenti tra le banche, centrali e private, dell'Eurozona. Ebbene, questo saldo sta conoscendo per quanto riguarda l'Italia una eccezionale impennata che, scrive Il Giornale, coincide in buona parte con l'arrivo a palazzo Chigi del governo Conte. Dai dati diffusi da Bankitalia emerge che in giugno la posizione debitoria dell'Italia è salita da 464,6 a 480,9 miliardi. Cioè di 16 miliardi che si aggiungono ai 40 registrati nel corso del mese di maggio. Cifre che si possono descrivere come fughe di capitali, sintomo della sfiducia nei confronti del governo Conte, almeno nelle prime settimane del suo operato. Leggi anche: Maroni contro i grillini: "Decreto Dignità, così affonderanno il Paese"

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