Tanti in piazza alla manifestazione contro la violenza foto

Decine in piazza contro la violenza. Si sono radunate questo pomeriggio, intorno alle 18,30, in piazza San Giusto. Un movimento spontaneo di sdegno e di condanna nata dalle aggressioni e violenze che si sono verificate in città, dal giovane attività di sinistra in via dei Borghi, pestato nella notte tra sabato e domenica scorsi e le due tifose aggredite dopo la partita Lucchese-Arezzo domenica sera.
In prima fila anche l’arcivescovo Italo Castellani, oltre a tanti rappresentanti della maggioranza in consiglio comunale: l’assessora Ilaria Vietina con la fascia tricolore in rappresentanza del sindaco, il consigliere regionale Stefano Baccelli, gli assessori di Lucca e Capannori Francesco Raspini e Francesco Cecchetti, il presidente del consiglio comunale Francesco Battistini, i consiglieri di Lucca Civica e Sinistra con Maria Teresa Leone e Daniele Bianucci e Francesco Lucarini, fra gli altri. Con loro anche tanta gente comune e il mondo dell’associazionismo.

“No alla guerra, no alla violenza, no al fascismo”. Sono stati questi i tre capisaldi del presidio contro la violenza che si è tenuto questa sera. Una manifestazione nata quasi spontaneamente e organizzata in pochissime ore a cui hanno partecipato circa 150 persone. Il presidio, come ha ricordato l’assessora alla continuità storica Ilaria Vietina nel suo intervento, è stato organizzato a seguito dei recentissimi fatti di cronaca “che hanno riportato la città indietro di qualche decennio”. Basta ricordare l’aggressione subita in via dei Borghi da un giovane di 25 anni, facente riferimento ad aree di estrema sinistra, che ha riportato la rottura della mandibola e una prognosi di trenta giorni. E poi ancora le tre tifose dell’Arezzo, di cui una di oltre settanta anni, aggredite domenica scorsa (16 settembre) nei pressi dello stadio da un gruppo di ultras della Lucchese. Coincidenza ha voluto poi che questi episodi si verificassero proprio nella stessa settimana in cui a Lucca veniva inaugurata la nuova sede di Forza Nuova. Fatto questo che ha contribuito ad aumentare ulteriormente la tensione e che ha portato alla decisione di organizzare il presidio per dire un secco no alla violenza sotto ogni sua forma.
“È stata una risposta spontanea ai fatti che si sono verificati negli ultimi giorni – ha detto l’assessora Vietina – È stata un’idea diffusa, condivisa e partecipata. Questa mattina eravamo a Sant’Anna di Stazzema in occasione della Giornata internazionale della pace e stasera siamo qui per ribadire il nostro no alla violenza, alla guerra e al fascismo”.
“Dobbiamo saper interpretare il nostro presente e capire i segnali che arrivano – prosegue Vietina –. È proprio di questi giorni la notizia che il nostro governo ha reso più facile la circolazione di armi anche di grosso calibro. Un segnale estremamente pericoloso. Non possiamo dimenticare poi l’apertura della nuova sede di Forza Nuova, dove le persone presenti si definivano camerati: non possiamo ignorare l’utilizzo di questo termine che si riferisce senza ombra di dubbio al fascismo. Serve l’impegno di tutti per rifiutare qualsiasi cosa porti violenza o mancanza di libertà”.
“Oggi – conclude l’assessora – ricordare o dimenticare è una scelta politica e dimenticare il fascismo è una colpa. Noi siamo qui per dare un segnale molto netto: nella nostra città non c’è spazio per la violenza. Non vogliamo che la nostra città venga ancora segnata da questi episodi. Chi esercita la violenza in qualsiasi forma deve essere duramente condannato”.
Molto sentiti e concitati anche gli interventi che hanno seguito quelli di Ilaria Vietina. Il professor Luciano Luciani ha sottolineato il ritorno di una “anima nera” e che la sola memoria non basta: “Occorre tornare ad agitare le nostre bandiere e far circolare i nostri valori. Spesso oggi i nostri circoli sono autoreferenziali, invece noi dobbiamo andare fuori ed affrontare le situazioni di disagio perché i nostri valori di giustizia sociale sono migliori di quelli propagandati dall’estrema destra”.
Marco Vignolo Gargini ha invece sottolineato come la crisi economica abbia esasperato gli animi della gente accusando certa sinistra di non aver saputo leggere questo cambiamento.
Infine Rosalba Ciucci, presidente della sezione provinciale dell’Anpi, ha lanciato un appello a tutte le forze democratiche, partiti, associazioni, sindacati a fare fronte comune e a collaborare per fare muro contro quelli che sono “atti di fascismo bello e buono”.
L’adunanza prima di sciogliersi ha poi intonato a gran voce il canto partigiano Bella ciao.

Le foto di Domenico Bertuccelli

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