Opera delle Mura, ok chiusura tra le polemiche

Il primo passaggio sarà la nomina di un commissario con piene funzioni del cda, poi dal 1 gennaio il liquidatore – che sarà l’ex presidente Alessandro Biancalana – fino a chiusura dell’Opera delle Mura fissata al 28 febbraio prossimo. Il consiglio comunale di questa sera (27 novembre) ha dato il via libera alla delibera di indirizzo che sancisce di fatto lo scioglimento dell’istituzione che già da un anno era stata “privata” della cura del verde ritornata competenza diretta degli uffici comunali. Prossimamente però la questione tornerà all’attenzione del consiglio comunale, perché vi approderà la delibera per affidare a Lucca Crea le manifestazioni di Verdemura e Murabilia e poi perché andranno definiti gli indirizzi sulla promozione del monumento cittadino e la redistribuzione delle funzioni fino ad oggi assegnate a Opera delle Mura. Il tutto non senza polemiche, anzi con un attacco frontale all’amministrazione di gran parte dell’opposizione e un ordine del giorno M5S che chiedeva l’istituzione di una commissione ad hoc per la valorizzazione del centro storico e delle Mura nelle more della definizione dei nuovi indirizzi. Ma alle accuse di poca “coerenza” e sui motivi che hanno spinto l’amministrazione allo scioglimento dell’istituzione, il sindaco Alessandro Tambellini ha spiegato che “pur con nostro dispiacere”, “le norme attuali consigliano lo scioglimento di una istituzione che opera all’interno del Comune, con dipendenti comunali e con il dirigente comunale”.

A spiegare le prossime fasi è stato, invece, l’assessore alle società partecipate, Giovanni Lemucchi, in apertura della discussione: “Si tratta – ha spiegato – di una delibera che ci consentirà di nominare un commissario fino al 31 dicembre che avrà i poteri del cda e successivamente del liquidatore che è stato indicato in Alessandro Biancalana, per compiere gli atti necessari per questa fase, che dovrà concludersi entro il 28 febbraio 2019. Successivamente sarà portata all’attenzione del consiglio comunale la delibera per l’affidamento di Verdemura e Murabilia a Lucca Crea, per consentire il giusto confronto con i sindacati, anche se questa operazione non avrà alcuna ripercussione sul personale”.
Poi l’assessore ha spiegato che “la decisione dello scioglimento è giunta per questioni di spending review ma anche per questioni operative. Ricondurre tutto all’interno della struttura comunale potrà avere dei vantaggi anche economici evitando doppi affidamenti. La gestione del verde pubblico, ricordo, già da quest’anno, è stata trasferita nuovamente agli uffici comunali con evidenti benefici”.
La delibera è stata approvata con 17 favorevoli, 2 contrari e un non voto, con la minoranza uscita dall’aula salvo Bindocci e Barsanti che hanno espresso voto contrario.
Il futuro è dunque già tutto deciso? Sembra proprio di no. “Rimane aperta – ha precisato l’assessore Lemucchi – la questione della valorizzazione delle Mura per la quale però è stato aperto un dialogo e un confronto anche a livello di commissioni competenti”. Ed è su questo soprattutto che si sono appuntate le critiche di parte dell’opposizione.
Il consigliere M5S Massimiliano Bindocci ha criticato di nuovo la scelta dell’amministrazione ma nel contempo ha proposto l’istituzione di una commissione ad hoc o un comitato scientifico per la valorizzazione delle Mura e del centro storico. “Si butta via – ha detto lapidario – un’esperienza senza avere un piano chiaro su cosa bisogna fare. Noi pensiamo che la valorizzazione del centro storico e delle Mura sia una cosa fondamentale per Lucca o no? Se pensiamo questo, forse dobbiamo pensare ad una organizzazione ad hoc per la promozione”.
Il consigliere di Lucca Civica, Claudio Cantini, ha chiarito che “stasera si vota per lo scioglimento dell’Opera delle Mura e il futuro è stato rimandato ad altre delibere per definirlo e un percorso è già partito anche in commissione”.
Il consigliere comunale di Casapound Fabio Barsanti ritiene che su tutto “manca una vera e propria regia – ha affermato -: l’Opera delle Mura fu sponsorizzata molto dal sindaco all’epoca della nomina di Biancalana a presidente. In quel tempo il primo cittadino definiva cruciale questa istituzione. Quando poi si decise di riportare la cura del verde al Comune, si volle sottolineare la vocazione della promozione e valorizzazione delle Mura dell’ente. Ora improvvisamente viene sciolta. Condivido anche io i timori sull’assenza di una prospettiva per il futuro”.
Scettico anche Remo Santini, consigliere comunale di Siamo Lucca che ha accusato l’amministrazione e in particolare la giunta di essere stata poco coerente con se stessa sulle posizioni assunte negli anni sull’Opera delle Mura: “Ribadisco che lo statuto dell’Opera delle Mura stabilisce che la revoca o scioglimento anticipato è consentito solo in casi di documentata inefficienza o gravi violazioni. Tutto questo mi pare capire che non ci sia stato – ha ricordato – e quindi secondo me si è già partiti male, perché sarebbe stato necessario prima modificare lo statuto. Ci sono comunque tantissime altre contraddizioni. In consiglio un anno fa si era parlato di fondazione per la cultura e poi si è cambiato idea in modo molto repentino. Non si sono spiegati i veri motivi secondo noi perché non si è proceduto in questo senso. L’amministrazione non ci ha fatto una bella figura. Si parla poi di necessità di razionalizzare i servizi ma secondo noi si fa un bluff parlando di doppi incarichi o affidamenti. Se si sostiene la tesi dei doppi incarichi allora ci viene da obiettare che finora ci sia stato un danno erariale. Penso che su questi temi la confusione sia davvero tanta. Se avessimo ascoltato una qualche prospettiva, un piano B forse ci saremmo potuti trovare anche d’accordo su alcune linee”.
IL SINDACO. Il sindaco Alessandro Tambellini, nel difendere le posizioni dell’amministrazione comunale, ha ricordato il lavoro fatto sulle società partecipate e gli enti gestiti dal Comune, iniziando a parlare del caso Polo Fiere e delle varie vicissitudini che lo hanno riguardato negli anni passati. Tambellini, quanto all’Opera delle Mura, ha sostenuto che la necessità di evitare i doppi incarichi, come ad esempio la cura del verde – suddivisa prima fra tre soggetti – è alla base della decisione dello scioglimento dell’istituzione. “Vada pure per le commissioni speciali ma l’indagine vada a guardare anche la situazione del passato, quando il sistema delle poltrone era tale da essere diffuso ovunque senza che nessuno ne chiedesse conto. Quando fu creata l’Opera delle Mura si pensava che il modello potesse essere l’opera primaziale di Pisa. Il marchio dell’Opera era molto interessante – ha aggiunto Tambellini – senonché l’istituzioni passa di volta in volta a vari presidenti. I revisori dei conti ci hanno fatto notare che non era più possibile andare avanti perché le normative si modificano. Con le norme attuali, ad esempio, l’azienda speciale del Giglio è tornata in auge. Così non l’Opera. Tutto deve essere messo a confronto. Le norme di oggi, seppure con dispiacere nostro, consigliano lo scioglimento di un ente che dispone di personale e dirigente del Comune. Mi va bene che si studi come potere andare avanti con le funzioni dell’istituzione ma intanto metteremo in tutela le manifestazioni. Dobbiamo ancora capire come procedere sul fronte della promozione e come ricostruirlo. Bisogna decidere se pensare di mantenere un marchio o se procedere con qualcosa di diverso. Quello che comunque deve essere portato avanti è il processo di valorizzazione”.
Ribatte il consigliere comunale di Casapound Fabio Barsanti: “Il sindaco parla di rilievi contabili ma in commissione sono state date motivazioni leggermente diverse”.
Massimiliano Bindocci M5S ha ripreso la parola per attaccare e rilanciare il suo ordine del giorno: “Questa pratica dimostra quanto l’amministrazione tenga alle commissioni e al consiglio comunale”. Poi ha sollevato una questione sulla “mancanza della data” sulla delibera distribuita ai consiglieri: “La cronologia degli atti ha una sua ragione di essere. Ieri abbiamo fatto una commissione per discutere di una delibera già messa all’ordine del giorno questa sera”.
“Crediamo – ha aggiunto Santini – che questo scioglimento lo si voglia fare e non che l’amministrazione sia costretta da qualcuno o da qualcosa. Di tutto questo la vera perla è sicuramente il fatto che il liquidatore sarà il presidente dell’Opera delle Mura che quindi dovrà controllare gli atti che lui stesso ha fatto”. Il consigliere Cantini ribatte: “Il parere dei revisori – dice rispondendo a Barsanti – non è contabile ma ha riguardato la governance dell’Opera delle Mura e fu affrontato in commissione nell’ottobre scorso. La commissione convocata il giorno prima? Non credo che questo abbia determinato problemi – ha aggiunto replicando a Bindocci -: il parere della commissione del resto non è vincolante per il consiglio comunale”.
Respinto invece l’odg presentato da Bindocci che chiedeva l’istituzione di una commissione ad hoc per la valorizzazione del centro storico e delle Mura: 10 favorevoli e 12 contrari.

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