Il programma dei 5Stellesintetizzato in venti puntima mancano molte coperture

Incognite sulla riforma del fisco e sulla revisione della legge Fornero

Venti punti per delineare il programma elettorale del M5S alle prossime elezioni politiche. Quello presentato domenica alla convention di Pescara dal candidato premier Luigi Di Maio è soprattutto un quadro d’intenti, che dovrà essere delineato con maggior precisione nei prossimi giorni. Indicando, ad esempio, le coperture finanziare per realizzare l’ampia gamma di proposte che caratterizzeranno l’eventuale governo pentastellato.

REDDITO DI CITTADINANZA – Al primo punto del programma resta il reddito di cittadinanza, vera e propria bandiera del Movimento. “Rimettiamo l’Italia al lavoro”, questo lo slogan scelto dai Cinque Stelle per promuovere la loro proposta. L’assegno previsto è di 780 euro, che aumenterà per le famiglie con figli a carico. Di Maio ha inoltre specificato che i beneficiari dovranno garantire, in cambio, otto ore di lavoro gratuito allo Stato. Il reddito di cittadinanza è al contempo la misura più avversata dagli altri partiti. In effetti il Movimento non ha mai spiegato nel dettaglio quali saranno le coperture e, soprattutto, cosa ne sarà degli ammortizzatori sociali già esistenti come il Rei, il reddito di inclusione varato dal governo Gentiloni.

LE PENSIONI – In ambito previdenziale il Movimento propone la pensione di cittadinanza: l’assegno minimo per tutti salirebbe a 780 euro netti al mese. Il M5S è inoltre a favore di una revisione della legge Fornero non molto dissimile da quella proposta dalla Lega: si andrebbe in pensione con 41 anni di contributi o raggiungendo la quota 100 (età anagrafica più contributi). Misure che costerebbero, secondo i dati Inps, diversi miliardi l’anno.

FISCO – Previsti stanziamenti per ben 17 miliardi di euro in favore di bambini, famiglie e anziani, oltre a riduzioni delle aliquote Irpef e dell’Irap per le imprese. Anche in questo caso, però, non sono chiare le coperture: alcune detrazioni già esistenti potrebbero scomparire o essere ridotte. Il Movimento punta inoltre all’abolizione reale degli studi di settore, dello split payment, dello spesometro e di Equitalia. Tra gli altri punti, la cancellazione di 400 leggi ritenute inutili, un taglio di 50 miliardi dei costi della politica, la lotta all’evasione fiscale e la creazione di una Banca pubblica per gli investimenti per piccole imprese, agricoltori e famiglie.

Antonio Scali

Nato in provincia di Reggio Calabria 25 anni fa, ha conseguito una Laurea Triennale alla Lumsa in Lettere Moderne e una Magistrale alla Sapienza in Filologia. Da sempre affascinato dal giornalismo, ha maturato diverse collaborazioni con siti internet, radio e tv occupandosi principalmente di sport.