New Orleans chiede scusa per gli immigrati italiani linciati nel 1891, accusati ingiustamente: è una storia terribile

Si tratta di una delle vicende più terribili dell'immigrazione italiana negli Stati Uniti: undici migranti massacrati da una folla inferocita a New Orleans
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Si tratta di una delle vicende più terribili dell’immigrazione italiana negli Stati Uniti. Undici migranti, per lo più siciliani, furono massacrati da una folla inferocita, letteralmente linciati in quella città che doveva loro cambiare la vita: New Orleans. Era il 14 marzo 1891 e solo ora, dopo oltre un secolo, la città della Louisiana ha deciso di chiedere scusa. La proclamazione del sindaco di New Orleans è attesa per il 12 aprile, di fronte a tutta la comunità italo-americana. Un riconoscimento che arriva troppo tardi, ma comunque altamente simbolico e che riporta a una storia dell’Italia diversa, antica e quasi dimenticata; quando il nostro Bel Paese era terra di migranti in cerca di fortuna anche Oltreoceano, una ricerca spesso pagata a carissimo prezzo.

A partecipare al linciaggio furono dalle 3mila alle 20mila persone (sul dato le fonti storiche sono discordanti): l’incredibile e inferocita folla prese d’assalto il carcere dove gli undici italiani erano detenuti, con l’accusa di aver ucciso il capo della polizia locale che sarebbe stato legato alla famiglia dei Provenzano. Furono arrestati 19 italiani, di cui 11 accusati di aver avuto un ruolo diretto nell’omicidio. Solo in seguito otto di loro furono giudicati innocenti, ma ormai erano morti nel linciaggio. Prima del verdetto che li avrebbe rimessi in libertà, furono travolti dalla rabbia della popolazione americana che riteneva che il processo contro i siciliani fosse una farsa, e decise dunque di farsi giustizia da sola. Durante il massacro due immigrati furono impiccati e gli altri uccisi a colpi di fucile. L’Italia ritirò immediatamente il proprio ambasciatore e la tensione tra il nostro Paese e gli Usa si inasprì, per allentarsi solo quando il presidente americano Benjamin Harrison decise di risarcire le famiglie delle vittime. Fu dunque un’ammissione di colpa, anche se per le scuse ufficiali si è dovuto attendere oltre un secolo.

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