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Il partito dimezzato. Bilancio amaro per il PD modenese alla fine di un ciclo

Sta per esaursirsi il mandato di Lucia Bursi alla guida dei democratici, che negli ultimi quattro anni hanno conosciuto un vero dimezzamento sia tra le fila degli iscritti che nelle urne

Un periodo "complesso", ma di "intenso lavoro". Il Partito democratico, "pur in un clima generalizzato di disaffezione verso la politica, si conferma l'unico partito strutturato, presente capillarmente sul territorio, con un fondamentale patrimonio di iscritti, elettori, simpatizzanti e volontari". Quando mancano pochi giorni alla fine del suo mandato, il segretario provinciale uscente del Pd di Modena, Lucia Bursi, fa un bilancio di questi quattro anni che l'hanno vista alla guida dei dem della Ghirlandina. 

"La trasformazione più rilevante degli ultimi anni è indubbiamente il progressivo calo dei tesserati, fenomeno che riguarda tutti i partiti sia a livello nazionale che a livello locale. Se il Pd modenese ha perso, di fatto, 3 iscritti su 4, 2 di questi si sono allontanati negli ultimi quattro anni. Nel 2013, in provincia di Modena, gli iscritti al Pd erano 11.201 e gli elettori 70.442. Nel 2016 gli iscritti erano passati a 6.125, mentre gli elettori erano diventati 36.120". 

Fenomeno, osserva Bursi, "del tutto analogo si è riscontrato nell'intera regione. Nel 2013, in Emilia-Romagna, gli iscritti al Pd erano 76.033 e gli elettori 405.505. Nel 2016 gli iscritti sono calati a 47.281, mentre gli elettori sono diventati 214.658". Si tratta "di un calo importante, che solo il lavoro fatto nei circoli per promuovere il tesseramento ha consentito di circoscrivere, anche se solo in parte. Ciononostante il lavoro è stato intenso su diversi fronti. I congressi nei Circoli modenesi si sono tradotti in appuntamenti in grado di contribuire al rinnovamento della classe dirigente della politica".

Nella primavera del 2015, ricorda Bursi, "abbiamo concorso all'elezione del segretario regionale del partito, una scelta unitaria giunta alla fine di un ampio percorso di consultazione. Il Pd di Modena, in questi anni, ha anche lavorato alla riforma dei regolamenti interni. Proprio grazie a uno dei nuovi organismi previsti - la Conferenza degli eletti - si è potuto giungere al congresso provinciale 2017 con una candidatura unitaria, individuata non in un non meglio specificato 'caminetto'- rivendica-, ma attraverso un lavoro trasparente di concertazione politica e con assunzione di responsabilità". 

(DIRE)

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