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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Carpi

"L'assessore non si è mai presentato", i condomini chiedono di annullare l'affitto ai profughi

Dopo l'aspra polemica politica sull'assessore Galantini, dal condominio dove sono ospitati i richiedenti asilo arriva la richiesta di recessione del contratto con la cooperativa: "Riconosca i suoi errori"

Negli ultimi giorni si è parlato molto a Carpi della situazione di un appartamento di Fossoli di proprietà dell'assessore Cesare Galantini, concesso alla coop Caledos per ospitare sei richiedenti asilo. Un dibattito reso ancora più acceso dalla manifestazione di Forza Nuova proprio sotto lo stabile in questione. Le accuse reciproche e il ribaltamento della questione sulla legittimità della mobilitazione dei militanti di estrema destra - con tanto di lettera al Viminale - ha però fatto passare in secondo piano il tema vero e proprio, strettamente legato all'accoglienza.

A riportare la questione su un piano molto concreto ci pensa l'amministrazione del condominio, che da tempo raccoglie le proteste dei condomini per la difficile convivenza che si è venuta a creare a causa della presenza degli stranieri. Una lettera, pubblicata ieri su La Voce, mette il luce diverse contraddizioni. 

“L’amministratrice unitamente ai condomini informa che tutti i fatti saranno condivisi col Sindaco in un incontro che stiamo il più possibile accelerando - si legge nella missiva - Ribadiamo che in questi giorni di esposizione mediatica nessuna istituzione ci ha contattato per verificare il problema che stiamo vivendo e che abbiamo segnalato. Ribadiamo che il proprietario dell’alloggio in questione è stato invitato più volte a presentarsi ed essere messo al corrente delle problematiche riscontrate e che fino ad oggi non ha risposto alle nostre richieste che potremo documentare. A maggior ragione dopo la manifestazione di Forza Nuova di cui la Polizia ed i Vigili erano a conoscenza, pertanto anche chi è a capo della sicurezza nella città avrebbe dovuto avere una attenzione in più per le persone reali e concrete che si dice di voler tutelare, esponendo tutti al pericolo e alla strumentalizzazione ideologica di questo genere di eventi”.

Il condominio mette dunque in evidenza la duplice mancanza dell'assessore Galantini, sia in qualità di proprietario, sia di pubblico amministratore. “Questa situazione ha messo gravemente in crisi un sistema di risposte utili per chi nel nostro paese necessità di avere protezione - si legge nella lettera - Pertanto chiederemo al Sindaco di rispettare le linee da lui definite per l’accoglienza nella nostra città nella sua intervista del 5 agosto (progettualità condivise dall’inizio, nessun assembramento e sbilanciamento nel numero, presenza h24 di un educatore, segnalazione obbligatoria delle cooperative al comune sull’individuazione degli alloggi) e la recessione del contratto al proprietario al fine di riconoscere gli errori e far ripartire la discussione su questa tematica con maggiore dignità e speranza per chi pratica ancora certi valori di rispetto, condivisione ed accoglienza sostenibile”.

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