Attualità

Il Papa e don Tonino, la citazione del nostro vescovo anche in Perù

Elena Albanese
Papa Francesco e monsignor Girasoli in Perù
Il nunzio apostolico ruvese Nicola Girasoli ci racconta i momenti salienti della visita del Pontefice. «Ha emozionato tutti il battesimo di Danielita, bambina affetta da paresi celebrale abbandonata dai genitori»
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A gennaio scorso, papa Francesco è stato nella “sua” America latina per il sesto viaggio pastorale in quelle terre, che ha attraversato Cile e Perù. A Lima, ad attenderlo e ospitarlo, c’era il nunzio apostolico ruvese monsignor Nicola Girasoli, a cui abbiamo chiesto di raccontarci scorci ed emozioni di una visita davvero tanto attesa. Che non ha deluso le aspettative, anzi. «Ha superato ogni previsione, specialmente in riferimento all’immensa folla che lo ha seguito durante tutte le tappe. Alla vigilia non si prevedeva questa enorme partecipazione. Alcuni giornali hanno parlato di un tsunami della fede, altri di un fiume di popolo, altri di un mare umano. Il popolo peruviano ha confermato l’identità cristiana, con un sussulto di speranza, perché le parole del Papa hanno infuso coraggio nel cammino di unità di cui il Paese ha tanto bisogno.

Ha anche sorpreso l’elevato numero di giovani, che cantavano e salutavano con entusiasmo il Pontefice. Migliaia di persone, tra loro anche malati e anziani, hanno trascorso la notte in preghiera davanti alla Nunziatura dove alloggiava il Papa. Questo viaggio ha quindi risvegliato l’ entusiasmo, e tanti che si erano allontanati dalla Chiesa hanno ricevuto nuova speranza, che speriamo si traduca in un maggiore impegno nell’evangelizzazione e nelle diverse istituzioni ecclesiastiche, specialmente in quelle dedite ai più bisognosi e ai poveri».

L’accoglienza è stata dunque «straordinaria. Il Papa stesso era molto emozionato nel vedere tantissima gente per le strade e nelle diverse celebrazioni. È stato scritto che il Perú è entrato nel cuore del Papa e il Papa è entrato nel cuore del Perú.

Chiari e molto apprezzati sono stati i messaggi lanciati: da quelli ecologici (la difesa delle popolazioni indigene dell’Amazzonia, la protezione dell’ambiente e del nostro pianeta) a quelli sociali (il rispetto delle donne contro la piaga del femminicidio, la corruzione che blocca lo sviluppo, il dialogo per i risolvere i conflitti sociali) e pastorali (unità contro la frammentazione, spirito di paternità e servizio)».

Monsignor Girasoli conosce papa Bergoglio da molto tempo, ma ancora oggi di lui lo colpisce l’incredibile «vicinanza alla gente, tanto da essere stato giustamente definito il Papa del popolo. Mi ha colpito – dice – la sua instancabile presenza nel benedire i malati, nel baciare i bambini disabili e gli anziani. Ha emozionato tutti il battesimo all’entrata della Nunziatura di Danielita, una bambina affetta da paresi celebrale abbandonata dai genitori nella Casa (Hogar) San Pietro. Appena papa Francesco ha saputo che non era battezzata mi ha chiesto l’acqua santa e le ha amministrato il Sacramento. Le sue maggiori premure sono per il popolo di Dio».

Ma il momento umanamente e personalmente più coinvolgente per lui è stato proprio «l’arrivo del Papa all’aeroporto di Lima il 18 gennaio scorso. Il Protocollo infatti stabilisce che sia il Nunzio apostolico, appena si apre la porta dell’aereo, a dare per primo il benvenuto al Santo Padre». Inoltre, ammette, «è stato molto emozionante vedere per quasi quattro giorni il Papa “in giro per casa”.

Tutti poi si sono commossi quando sabato 20 gennaio, mentre Francesco percorreva nella Papa Mobile la città di Trujillo, tra una folla immensa che lo salutava, ha visto una donna in sedia a rotelle con un cartello in spagnolo che diceva: “Sono cieca ho 99 anni e voglio ricevere la benedizione del Papa”. Allora si è fermato, è sceso dal mezzo e ha abbracciato per alcuni minuti l’anziana signora, che si chiama Tinidad Peralta ed era accompagnata dal figlio».

Una vicinanza, quella nei confronti degli ultimi, che sicuramente accomuna il Pontefice al nostro don Tonino, al quale papa Bergoglio renderà omaggio il prossimo 20 aprile venendo a Molfetta. «È una gran bella notizia per la nostra diocesi – commenta monsignor Girasoli -, ma anche per il grande riconoscimento alla memoria e alla celebrazione del 25esimo anniversario della morte del Servo di Dio don Tonino Bello, che papa Francesco ammira molto e cita spesso, conoscendone bene gli scritti». Anche «in Perú, domenica 21 gennaio scorso, parlando ai Vescovi, papa Francesco ha citato espressamente don Tonino, riferendosi all’immagine della chiesa del grembiule e al distacco dai beni materiali. Molti gesti di papa Francesco si ritrovano nell’azione pastorale di don Tonino, che sono certissimo dal cielo si commuoverà nel vedere il Papa rendergli omaggio e preghiera sulla sua tomba ad Alessano e nella celebrazione eucaristica a Molfetta. Preghiamo affinché questa visita papale possa anche rappresentare un spinta in avanti nel cammino del processo di beatificazione per avere presto don Tonino venerato sugli altari», conclude.

giovedì 8 Febbraio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 17:13)

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