Attualità

L’8 aprile di 25 anni fa: il testamento spirituale di Don Tonino

Antonio Aiello
Don Tonino Bello
"Vorrei dire a ognuno di voi, guardandolo negli occhi: Ti voglio bene"
scrivi un commento 1970

Ti voglio bene” sono state le ultime parole pubbliche dette a ognuno di noi da don Tonino. E’ passato un quarto di secolo da quell’8 aprile del 1993 nella mattina di un giovedì santo, durante la messa crismale, davanti ai tantissimi fedeli che accorsero in cattedrale.

Ognuno sperava di poterlo rivedere, le notizie che giungevano dalla “Cattedrale del dolore” non erano confortanti: il suo letto era diventato la nuova “Cattedrale”.

Quella mattina in molti si recarono in Cattedrale, un attimo di smarrimento colpì i presenti che notarono l’assenza di don Tonino sull’altare. Al termine della Messa don Tonino si fece portare al centro dell’altare su una sedia. Era consumato da quel “drago”, volle incontrare il suo popolo per l’ultima volta guardando ciascuno negli occhi, fu l’addio ma anche un’eredità da trasmettere e custodire. iltestamento spirituale” di un vescovo che profuma d’altare.

«Ho desiderato ardentemente di celebrare – esordì don Tonino con una voce debole andando a “braccio” ome solo lui sapeva fare questa Pasqua con voi, di mangiare questa Pasqua con voi».

Sono le parole che Gesù disse prima dell’Ultima Cena, proprio nel Giovedì Santo. E anch’io ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi. Gesù dice: «prima che io me ne vada», ma io non so quando me ne andrò. Chissà come piacerebbe a me di poterci trovare, l’anno prossimo, ad una solenne smentita e poter dire: «Guarda, ti ricordi che differenza!»; e allora renderemo grazie al Signore.”.

“Mi raccomando, domani non contristatevi per nessuna amarezza di casa vostra o per qualsiasi altra amarezza. Non contristate la vostra vita. «Davanti al Risorto non è lecito stare se non in piedi», dicevano i Padri della Chiesa. Comunque, vi faccio tanti auguri. Tanti auguri di speranza. Tanti auguri di gioia. Tanti auguri di buona salute. è considerata da tutti il testamento spirituale di don Tonino –Tanti auguri perché a voi ragazze e ragazzi i sogni fioriscano tutti. Tanti auguri perché nei vostri occhi ci sia sempre la trasparenza dei laghi e non si offuschino mai per le tristezze della vita che sempre ci sommergono. Vedrete come, fra poco, la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo perché andiamo verso momenti splendidi della storia. Non andiamo verso la catastrofe. Ricordatevelo. Quindi gioite, il Signore vi renda felici nel cuore, le vostre amicizie siano sincere. Non barattate mai l’onestà con un pugno di lenticchie. Vorrei dirvi tante cose, soprattutto vorrei augurarvi la pace della sera, quella pace che si sentiva un tempo quando ci si ritirava presso il focolare. La pace della sera, quella che possiamo sentire anche adesso se noi recidessimo un po’ dei nostri impegni così vorticosi, delle nostre corse così affannate. Coraggio! Vogliate bene a Gesù Cristo, amatelo con tutto il cuore, prendete il Vangelo tra le mani, cercate di tradurre in pratica quello che Gesù vi dice con semplicità di spirito. Poi, amate i poveri. Amate i poveri perché è da loro che viene la salvezza, ma amate anche la povertà. Non arricchitevi. È sempre perdente chi vince sul gioco della Borsa”.

Alla fine si congedó da tutti, dalla sua Alessano, dal suo clero, chiedendo umilmente scusa con chi non l’aveva capito, e dalla sua diocesi. “Vi abbraccio tutti ad uno ad uno. In modo particolare, dal momento che avete fatto questo sacrificio stamattina, saluto voi della mia comunità parrocchiale a partire da don Gigi il parroco, e voi di tante comunità vicine. Grazie per questa vicinanza che mi fa sentire il vostro calore, il vostro affetto. lo, da parte mia, non posso fare altro che ripagarvi con la mia preghiera, con il mio sacrificio. Ai miei sacerdoti vorrei ribadire tutto quello che nell’omelia è stato detto, ma ad uno ad uno nessuno escluso, neppure qualcuno col quale ci può essere stato qualche piccolo motivo di screzio, perché c’è sempre. Vorrei dire a tutti, ad uno ad uno, guardandolo negli occhi: «Ti voglio bene», così come, non potendo adesso stringere la mano a ciascuno, però venendo vicino a voi così personalmente, vorrei dire «Ti voglio bene».”

Anche il suo popolo l’ha continuato a voler bene, anche se dovremmo chiedergli scusa perché molte volte non siamo stati in grado di mettere in atto i suoi insegnamenti.


domenica 8 Aprile 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 15:00)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti